Bagnasco appare piuttosto confuso. Questa mattina, mostrandosi preoccupato per i cristiani ha detto: Le persecuzioni nei confronti di chi crede sono una minaccia che non accenna a diventare meno seria.”
“Spegnere i riflettori, lasciando che la carneficina continui – ha dichiarato – sarebbe diventare conniventi, colpevoli di fronte al tribunale di Dio e della storia. Sarebbe l’ennesima prova della cattiva coscienza dei potenti”.
Le parole di Bagnasco sono chiarissime. “Molti cristiani temono che le loro chiese si trasformeranno in musei piuttosto he in luoghi di culto” e le crescenti persecuzioni replicano l’efferatezza del genocidio armeno.
Belle parole, ma subito contraddette. Come si fa a dire di essere preoccupati per i cristiani e fare appello per una maggiore di invasione di immigrati, prevalentemente islamici?
BAGNASCO – Apprezzamento moderato per l’Agenda Europea per l’immigrazione con la quale la Ue sembra “aver dato un colpo, quello che da anni si e’ atteso e forse si doveva pretendere”, un “segnale dunque apprezzabile, ma avaro”; “orrore”, invece, per i delitti degli scafisti, “criminali dell’umanita’, disposti a uccidere con lucida e cinica programmazione”, e “dolore per la tragedia senza fine di tanta povera gente costretta a trasformare la vita in una fuga verso l’ignoto, prima lungo il deserto e sul mare per canali sconosciuti, e poi sulla terra ferma”.
Sono questi i sentimenti che ha espresso il cardinale Angelo Bagnasco nella sua prolusione all’Assemblea Cei aperta ieri sera da Papa Francesco, del quale ha utilizzato le parole per ribadire che i migranti sono “uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerra; cercano una vita migliore”.
Secondo Bagnasco, “e’ evidente che l’accoglienza umanitaria vada sempre accompagnata dalla legalita’ e dalla sicurezza di tutti; ed e’ evidente che all’accoglienza deve corrispondere coscienza e disponibilita’”. All’Italia Bagnasco ha rivendicato il merito di “aver fatto non poco attraverso le sue istituzioni politiche, civili e militari, anche se, a volte, tra non poche polemiche: ma quale alternativa non demagogica o peggio?”.
“Nel 2014 – ha ricordato il presidente della Cei – furono impiegate in Italia risorse per 650 milioni, e per quest’anno sono stimati 800 milioni di euro” mentre “l”Unione Europea ne ha stanziati, per tutti i 25 Paesi membri, 60!”. Da parte sua, ha aggiunto, “La Chiesa italiana, attraverso le sue molteplici realta’, collabora e continua a collaborare in termini di strutture, organizzazioni, risorse, mantenendo la doverosa attenzione per tutti”. “Vogliamo qui ringraziare – ha aggiunto – i sacerdoti, i consacrati, gli operatori, le comunita’ cristiane, per la dedizione intelligente e fraterna”.
L’auspicio di Bagnasco e’ che “il dramma globale possa essere “affrontato con logiche piu’ stringenti, concrete, tempestive, che prevedano interventi nei Paesi di provenienza per superare le cause di tanta fuga coatta, e per creare un quadro normativo chiaro e ordinato vincolante per tutti gli Stati membri, cosicche’, nell’Europa moderna, le persone non si sentano ne’ ingombri, ne’ assistite”. agi