Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha promulgato la controversa legge che, mettendo sullo stesso piano comunismo e nazismo (i cui simboli invece dilagano in Ucraina), ne vieta allo stesso titolo la diffusione e l’uso dei simboli (salvo a scopo educativo, scientifico e nei cimiteri).
La normativa, approvata il mese scorso dalla Rada con l’obiettivo di ‘de-sovietizzare’ un Paese ormai proiettato verso l’Europa, aveva suscitato le dure critiche di Mosca e del Centro Wiesenthal di Gerusalemme.
Nel pacchetto di nuove norme, anche l’apertura degli archivi del Kgb e la cancellazione del termine sovietico ‘Grande guerra patriottica’ per indicare la seconda guerra mondiale.