Sostegno ai cambiamenti avviati dopo le primavere arabe e soprattutto ad una stabilizzazione che ha permesso di completare un processo che invece in altri Paesi dell’area è deragliato e prosecuzione di una cooperazione che può avere effetti positivi per l’Italia e per l’Europa, a partire dalla gestione dei flussi migratori.
La missione di Mattarella a Tunisi, che sarà accompagnato dal sottosegretario agli Esteri Mario Giro, sarà anche l’occasione per la firma dell’Intesa sul programma triennale di cooperazione, che prevede la conversione del debito per 25 milioni, la concessione di nuovi crediti per 50, la concessione di crediti alle piccole e medie imprese per 73. L’interscambio tra Italia e Tunisia ammonta a 3 miliardi, le imprese italiane che operano nel Paese africano, con notevoli benefici sulla sua bilancia dei pagamenti, sono 800.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, apre un nuovo fronte nell’intensa attività internazionale che ha caratterizzato i primi mesi del suo mandato e lunedì prossimo sarà in Tunisia, per una visita programmata poche settimane dopo la sua elezione e poi forzatamente rinviata per l’attentato al museo del Bardo del marzo scorso.
Per il Capo dello Stato l’occasione per rafforzare un messaggio di appoggio ad una Nazione e ad un governo che hanno saputo perseguire la via del dialogo tra le ali più moderate dello schieramento laico da un lato e islamista dall’altro, che assume un significato ancora più forte sia alla luce degli eventi drammatici che hanno recentemente colpito il Paese, sia per affrontare tutti i temi legati alla stabilizzazione dell’intera area, a partire dall’immigrazione, sui quali nelle ultime settimane Mattarella con insistenza ha invitato a riflettere l’Europa e la comunità internazionale.