“In certi ambienti c’e’ una propaganda intensa che punta a aumentare la paura indistinta dell’Occidente nei confronti dell’Islam, per suscitare la spinta emotiva popolare e cosi’ giustificare un maggior controllo sugli ambienti musulmani, soprattutto in Europa”.
Lo denuncia il gesuita caldeo Antoine Audo, vescovo della citta’ martire di Aleppo, in Siria. Alcuni, rileva il presule sul sito Vaticaninsider, “usano il tema della persecuzione dei cristiani per spingere le loro opinioni pubbliche a giustificare i loro nuovi interventi armati nella regione e aumentare la paura verso gli islamici. Dicono che le guerre servono per difendere i cristiani. Cosi’ cercano di motivare la loro presenza nella regione“.
“Una cosa – sottolinea monsignor Audo – che non era successa ai tempi delle guerre nel Golfo, quando Papa Wojtyla non aveva dato nessuna sponda a chi voleva presentare gli interventi a guida Usa come nuove Crociate”. Tutto questo avviene mentre “in Siria ed in altri Paesi della regione ci sono ‘altri’ che con il loro islam wahhabita e l’ansia di rivalse storiche verso la cristianita’ non riescono a sopportare nemmeno l’idea di una presenza dei cristiani in Medio Oriente”. “Due logiche – spiega il presule – per paradosso, si sostengono l’una con l’altra, e convergono fatalmente nello spingere i cristiani fuori da tutta la regione”.
“In Siria – assicura – non era cosi’. E anche adesso e’ falso presentare il conflitto siriano come una guerra tra cristiani e musulmani. Ma e’ questo il messaggio che vogliono far passare, perche’ fa comodo a tutti”.
IN REALTA’ NESSUNO HA MAI PRESENTATO IL CONFLITTO IN SIRIA COME UNA GUERRA TRA CRISTIANI E MUSULMANI
Per quattro anni – ricorda monsignor Audo – ho ripetuto instancabilmente che l’unica via d’uscita era la soluzione politica del conflitto, che potesse aprire la via alla riconciliazione. Ma ora mi sembra sempre piu’ chiaro che c’e’ una agenda per distruggere il Paese, spezzettarlo su base settaria senza mettere in conto la permanenza dei cristiani, che devono solo andare via. Questo e’ il messaggio che ci arriva adesso”. (AGI) .
ah scemo