Sì allo “ius soli sportivo” per i giovani atleti di origine straniera

Con 422 voti a favore, 12 contrari e sei astenuti. Con questi numeri l’Aula della Camera ha approvato ieri sera il cosiddetto “ius soli sportivo”, ovvero la proposta di legge (“Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva”), primo firmatario l’onorevole Bruno Molea (Sc, ma anche componente del Consiglio nazionale del Coni), che permette il tesseramento di minori stranieri residenti in Italia presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali riconosciute dal Coni, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva.

Il via libera dell’Aula è stato salutato con un tweet dal neo ministro Graziano Delrio, che ha affermato: “Grande vittoria di civiltà”. Il testo, che ora approda al Senato, prevede la possibilità di tesseramento per i minori di 18 anni che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano da quando hanno compiuto almeno 10 anni. Di fatto lo “ius soli sportivo” con gli stranieri potranno accedere alle stesse procedure previste per i cittadini italiani. Limite per questi ultimi è l’indossare la maglia della nazionale, cosa per la quale bisogna rispettare le normative e l’iter oggi vigenti.