Macedonia: gli albanesi vogliono una “Repubblica di Illiria”

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Si ripete in Macedonia lo scenario ucraino. Tornano a casa gli abitanti del quartiere a maggioranza albanese di Kumanovo, città macedone al confine con Serbia e Kosovo, in fuga dalle violenze. Il bilancio degli scontri tra polizia e uomini armati, durati per tutto il fine settimana, è di otto agenti e 14 membri del commando uccisi. Le autorità di Skopje puntano il dito contro gli estremisti albanesi che, a loro volta, promettono una guerra per l’instaurazione di una ‘Repubblica di Illiria’.

L’Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (FYROM) conta circa due milioni di abitanti, il 25% dei quali di etnia albanese. Tra le due comunità la tensione latente sfocia spesso in scontri e l’Unione europea ha già espresso la propria preoccupazione per una crescente instabilità del Paese.

Preoccupazione per gli scontri armati in Macedonia, suscettibili di destabilizzare la situazione nell’intera area balcanica, e’ stata ostentata da Osce e Ue, che hanno lanciato appelli alla calma e alla prudenza. Assurdo, stanno dalla parte di chi accende le micce e poi esortano alla prudenza!!

Il leader dell’opposizione macedone è Zoran Zaev, la solita marionetta occidentale in chiave anti-Russia che varie volte ha già tentato di innescare la solita “rivoluzione colorata” ai danni del primo ministro Nikola Gruevski, troppo favorevole al progetto di Gazprom e più in generale troppo filo-russo. Lo scenario è quello che abbiamo già visto in Ucraina. Anche i personaggi che tirano le fila sembrano essere gli stessi, non escludendo la pericolosissima Victoria Nuland e il sicario economico Soros, così caro ai radicali italiani.

Una grande manifestazione antigovernativa in chiave filo-occidentale (e anti-russa) con vasta mobilitazione popolare e’ stata indetta per il 17 maggio prossimo.