Lacrime e sangue già annunciate non bastano secondo Siemens che, a seguito dei risultati del primo trimestre, ha deciso di tagliare altri 4.500 posti di lavoro, oltre ai 7.800 già annunciati. Metà dei licenziamenti avverrà in Germania.
Il periodo gennaio marzo si è concluso con profitti per 1,7 miliardi di euro, leggermente sotto le attese, ma il colosso tedesco è preoccupato dall’erosione nei prezzi nel settore fondamentale delle turbine a gas. E, dunque, per mantenere i margini di profitto preventivati per l’anno in corso (tra il 10 e l’11%), ha intenzione di contenere ulteriormente i costi.
Siemens ha un’attività largamente differenziata,ciònonostante quelle legate all’energia tradizionale rappresentano ancora un core business, che secondo alcuni esperti è però destinato a un irreversibile declino. A ciò si aggiunge il calo della domanda di energia, conseguente al perdurare della crisi ma anche alla migliore efficienza degli impianti e alla riduzione dei consumi.