La bozza di risoluzione a cui sta lavorando il Consiglio di Sicurezza Onu sull’emergenza immigrati nel Mediterraneo è sotto l’ombrello del Capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, che in estrema ratio può prevedere anche l’uso della forza, rivelano all’ANSA fonti diplomatiche. La bozza a cui stanno lavorando i membri europei dell’organo Onu punta ad autorizzare una missione Ue per prevenire il traffico di immigrati e riguarderà anche le coste e le acque territoriali libiche.
L’Italia ha sottoposto ai membri europei del Consiglio di sicurezza dell’Onu una bozza di risoluzione per far fronte all’immigrazione illegale che potrebbe essere votata “entro 10 giorni”.
L’obiettivo e’ fornire “una base legale alle diverse attivita’ di contrasto al traffico di esseri umani e che consenta di assicurare i trafficanti alla giustizia”, ha spiegato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al termine di un incontro con il collega polacco a Varsavia.
“Credo che ci siano le condizioni per arrivare ad approvarla”, ha assicurato. “Io sono ottimista”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, “la strada non e’ in discesa ma nella comunita’ internazionale c’e’ una consapevolezza condivisa che si deve fare qualcosa contro il traffico degli esseri umani”.
La bozza e’ stata condivisa con i membri permanenti europei del Consiglio di sicurezza (Gran Bretagna e Francia) e a quelli non permanenti (Lituania e Spagna) e in questa settimana verra’ condivisa anche con gli altri partner.
La Russia ricorrera’ al suo potere di veto all’Onu per bloccare il piano di intervento militare Ue per distruggere i barconi – senza esseri umani a bordo – usati dai trafficanti di esseri umani nel Mediterrano. E’ quanto riferisce il Financial Times sottolineando che cosi’ facendo Mosca di fatto impedira’ all’Ue di ottenere quel mandato Onu che avrebbe dato il crisma della legalita’ internazionale all’operazione .
“Catturare i trafficanti di esseri umani e fermare queste imbarcazioni e’ una cosa. Ma distruggerle sarebbe spingersi troppo oltre”, ha detto l’ambasciatore russo all’Ue, Vladimir Chizhov, chiarendo la posizione di Mosca anche al Palazzo di Vetro. Chizhov ha rimarcato il senso delle sue parole sottolineando che la distruzione di navi senza l’ordine di una corte o il consenso del Paese che le ospita nelle sue acque territoriali rappresenterebbe “una violazioni alle norme esistenti del diritti internazionale”. (AGI) .