Piu’ di 100 persone sono state fermate a New York nel corso di un’imponente manifestazione per chiedere “giustizia” per Freddie Gray, il 25enne afroamericano morto domenica a Baltimora, dopo l’arresto effettuato dalla polizia. “Abbiamo piu’ di 100 persone in arresto per diversi motivi, per lo piu’ condotta turbolenta”, ha spiegato un portavoce della polizia newyorchese.
I manifestanti, partiti mercoledi’ pomeriggio da Union Square, a Manhattan, hanno marciato in direzione nord, verso Harlem. Il corteo ha visto diversi momenti di tensione quando la folla ha cercato di forzare le transenne messe dalla polizia, che per l’occasione si era presentata in forze. A Boston un migliaio di persone si e’ radunato davanti al quartier generale della polizia, scandendo cori e slogan.
“Essere neri non e’ un crimine”, ha intonato la folla.
Manifestazioni si sono svolte anche a Minneapolis, nel Minnesota, Cleveland, Washington, Houston e Seattle. Resta alta, invece, la tensione a Baltimora dove, per la seconda notte consecutiva, e’ scattato il coprifuoco indetto in seguito ai disordini di lunedi’. La citta’ e’ letteralmente blindata, con quasi 2mila soldati della Guardia nazionale e un rinforzo di mille poliziotti in piu’ schierati nella strade. Le manifestazioni di mercoledi’ notte, in ogni caso, sono state del tutto pacifiche e la folla si e’ dispersa allo scattare del coprifuoco, intorno alle 22.
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Intanto emerge una testimonianza sui momenti immediatamente successivi all’arresto di Freddie Gray. Una persona – che si trovava a bordo dello stesso furgone cellulare – ha raccontato di averlo sentito “sbattere contro le pareti” come se volesse ferirsi da solo. Gray e’ arrivato alla stazione di polizia il 12 aprile ed e’ morto una settimana dopo in seguito a una grave lesione alla spina dorsale. (AGI) .