Immigrati, Gentiloni: “I nuovi schiavisti finanziano il terrorismo islamico”

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“I nuovi schiavisti finanziano il terrorismo” islamico con un “business criminale” che vale ormai “il 10 per cento del Pil libico”, vanno colpiti con interventi “d’emergenza” e necessitano di “una risposta immediata” e condivisa dell’Unione europea. E’ quanto ha spiegato il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni in un’intervista al Messaggero

.”C’è l’impegno dell’Italia a costruire consenso su azioni mirate di contrasto ai trafficanti di esseri umani. Dobbiamo sì rafforzare l’impegno europeo su monitoraggio e salvataggio, ma l’ultima tragedia è avvenuta non perché mancassero i soccorsi, ma per le caratteristiche oscene con cui i trafficanti avevano stipato un’imbarcazione non in condizione di tenere il mare con quel tipo di affollamento a bordo. I nuovi schiavisti finanziano anche il terrorismo. E il loro business criminale vale ormai il 10 per cento del Pil libico”, ha commentato il titolare della Farnesina.

Secondo Gentiloni, in ogni caso, “sarebbe imprudente parlare ora di interventi militari o altri scenari del genere” in Libia. “Ai diversi livelli l’Italia si sta muovendo per promuovere un sostegno a azioni mirate di contrasto ai trafficanti di uomini”, ha comunque assicurato il ministro. Quanto alla possibilità di un embargo sul petrolio libico, il minsitro degli Esteri appare scettico. “In questo caso i proventi legali delle estrazioni petrolifere che finanziano l’azienda di Stato Noc, e attraverso la Noc la Banca centrale libica, costituiscono l’unico rivolo di finanziamento legale in un fiume di finanziamenti illegali che affluisce in Libia da tante parti”, ha sottolineato Gentiloni. “Non sarebbe geniale chiudere l’unico piccolo rubinetto legale che bisogna piuttosto preservare, e l’Italia ci sta lavorando con gli Usa e gli altri paesi, per evitare che anche la Banca centrale finisca per essere distrutta e spartita tra le fazioni“, ha concluso il ministro.