Secondo i racconti, la situazione in Libia e’ sempre piu’ fuori controllo, e inaudita la violenza anche per le strade. “E’ fondamentale garantire un’adeguata accoglienza e il necessario supporto anche psicologico, in particolare ai piu’ vulnerabili”, ha avvertito Save the Children.
“Nei pressi di Tripoli”, ha raccontato Bherane, 17 anni, “abbiamo vissuto per 4 mesi in una fabbrica di sardine. Eravamo piu’ di mille persone. Mangiavamo una sola volta al giorno e non potevamo fare nulla. Se qualcuno parlava con un amico o un vicino, veniva picchiato. Tutto questo per estorcere altri soldi. Ti facevano chiamare a casa, dicendo che stavi per morire, e nel frattempo ti picchiavano, cosi’ i tuoi familiari sentivano le tue urla”.
Intanto, ancora una volta trafficanti di esseri umani hanno sparato colpi di arma da fuoco in aria per tenere a distanza soccorritori italiani e islandesi, nell’ambito di un’operazione Frontex al largo della Libia e sono riusciti cosi’ a riprendersi un’imbarcazione da cui erano stati tratti in salvo 250 migranti. Secondo l’agenzia Ue per il controllo delle frontiere (Frontex), cio’ segnala la carenza di barche a disposizione dei trafficanti.
Si tratta della seconda volta quest’anno che i criminali usano la forza per riprendersi imbarcazioni, dopo che il loro carico di migranti e’ stato messo in salvo. Gli sbarchi proseguono, con 2.851 arrivi solo oggi e 8.480 in tre giorni, tanto che il commissario Ue agli Affari Interni e all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha sottolineato l’Italia si trova “in questo momento sotto pressione” per l’aumento dei flussi migratori provenienti dal Nord Africa e ha rinnovato l’appello a “sostenere e aiutare” il Paese.
Avramopoulos ha annunciato che la prossima settimana sara’ in Sicilia con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Nuovi testimonianze dell’orrore arrivano dai migranti, arrivati stremati sulle coste italiane: l’ultima terribile vicenda e’ quella di un giovane nigeriano morto avvelenato dai gas del motore e gettato in pasto agli squali che seguivano il gommone carico di profughi.
Lo scafista, un africano diciannovenne della Guinea, e’ stato arrestato a Pozzallo (Ragusa): si tratta di Aboubakarma Banghoura, 19 anni, individuato come il pilota di un gommone carico di 110 profughi, soccorso da una motovedetta maltese in acque libiche. Banghoura e’ accusato di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto.
Il migrante deceduto e dato in pasto agli squali era un giovane, presumibilmente nigeriano, ucciso dalle esalazioni del motore: “Lo abbiamo visto accasciarsi”, ha raccontato uno dei suoi compagni, “ha vomitato e poi e’ caduto a faccia in giu’ al centro del gommone. Credevamo si riprendesse ma cosi’ non e’ stato. Appena ci siamo resi conto che fosse morto, (lo scafista) lo voleva gettare in acqua, ma i nigeriani non hanno voluto, hanno detto ‘lui viaggia con noii’. A un certo punto ho visto che lo buttavano in acqua, credo per il poco spazio, o perche’ stava arrivando la barca che ci ha soccorsi”. agi
E con tutti questi sbarchi, il sostegno psicologico per il stravolgere continuo della nostra terra chi ce lo da’
?