A 23 giorni dalle elezioni britanniche il centro studi del colosso bancario tedesco Deutsche Bank ritiene che i laburisti di Ed Milliband abbiano maggiori chance – non di vincere tout court – ma di riuscire a formare un nuovo governo di coalizione con il sostegno dei deputati dello Scottish National Party (Snp). Questo nonostante i sondaggi, in linea di massima, diano i laburisti testa a testa ai conservatori del premier uscente, David Cameron.
Secondo il capo economista di Deutsche Bank, George Buckley, tutti le analisi concordano sul fatto che dalle urne non uscira’ un chiaro vincitore e che ci sara’ bisogno di un’inedita coalizione di governo a tre. In questo caso, malgrado in Scozia siano rivali diretti e all’ultimo sangue, il Labour ha maggiori chance dei Tory di convincere i deputati scozzesi ad appoggiarlo.
Lo Scottish National Party, ha registrato un’impennata nei sondaggi nonostante la cocente sconfitta al referendum sull’indipendenza lo scorso anno. Le rilevazioni attribuiscono allo Snp 47 deputati sui 59 che vengono assegnati oltre il Vallo di Adriano. Un dato completamente diverso a quello emerso alle precedenti elezioni del 2010 dove ben 41 seggi erano andati ai laburisti, solo uno ai conservatori, 11 ai liberal-democratici (alleati con i Tory nell’esecutivo uscente) e solo 6 allo Snp.
Per Deutsche Bank il risultato di un governo a tre (con Snp e Lib-Dem) guidato dai Laburisti comportera’ un aumento delle tasse, meno tagli e una riduzione piu’ lenta del deficit. Insomma nulla di buono, anche se non viene detto esplicitamente.
Ma ai banchieri di Francoforte, anche l’ipotesi di un esecutivo a guida Tory non piace moltissimo. Questo perche’ per indebolire la minaccia diretta degli ‘eurofobi’ dell’Ukip di Nigel Farage, Cameron ha detto che potrebbe anticipare il referendum sulla permanenza o meno nell’Ue (Brexit), originariamente fissato per il 2017. Un evento, che se vedesse vincere i si’, rappresenterebbe (secondo i soliti bugiardi pro-UE) una grandissimo rischio per gli investimenti stranieri in Gran Bretagna e che comporterebbe l’indebolimento della sterlina. (AGI) .