La Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo ha stabilito che la condanna a 10 anni di carcere comminata nel 1996 all’ex dirigente del Sisde, Bruno Contrada, per sostegno esterno ad associazione mafiosa non fu legittima. La decisione si fonda sul fatto che il reato non era ancora previsto dall’ordinamento italiano al momento in cui si sono verificati i fatti per cui Contrada fu condannato, cioe’ tra il 1979 e il 1988. La Corte ha quindi stabilito che l’Italia paghi un risarcimento di 10mila euro a Contrada piu’ le spese processuali.
La Corte in una nota sottolinea che la sentenza di condanna a Contrada ha violato l’articolo 7 della Convenzione europea per i diritti umani che stabilisce che non ci puo’ essere condanna senza che il reato sia chiaramente identificato dai codici di giustizia.
Nel caso della fattispecie di reato contestata a Contrada, il concorso esterno in associazione mafiosa, la Corte nota che essa “non era sufficientemente chiara e prevedibile per Contrada ai tempi in cui si sono svolti gli eventi in questione”, e quindi ha riconosciuto la violazione della Convenzione europea da parte dell’Italia, in quanto le pene non possono essere applicate in modo retroattivo.
L’ex 007, “sentenza sconvolgente dopo vita devastata” – “Sono frastornato, sconvolto, ansioso di sapere di piu'”. Cosi’ Bruno Contrada parla della decisione della Corte di Strasburgo che ha condannato l’Italia per la sentenza nei suoi confronti. Raggiunto al telefono dall’Agi, Contrada dice: “Lei sta parlando con un uomo la cui vita e’ stata devastata da 23 anni, dal 1992 ad oggi: ho subito sofferenza, dolore, umiliazione e devastazione della mia esistenza e della mia famiglia. Si puo’ immaginare ed e’ intuibile qual e’ il mio stato d’animo in questo momento. Poco fa ho sentito il mio avvocato che mi ha comunicato la decisione della Corte europea per i diritti dell’uomo. Aspetto di leggere la sentenza -conclude l’ex numero tre del Sisde- per rendermi conto di cosa dice e per quale motivo e’ stato accolto il mio ricorso“.
Il legale, “adesso e’ la volta buona per revisione processo” – “Finalmente qualcuno ha creduto all’innocenza di Contrada, e all’inesistenza del reato di concorso esterno in associazione mafiosa per il quale e’ stato condannato ingiustamente. Io ci ho sempre creduto, tanto che ho presentato quattro istanze di revisione del processo. L’ultima sara’ discussa il 18 di giugno a Caltanissetta. Speriamo sia la volta buona”.
Questo il commento di Giuseppe Lipera, il difensore dell’ex numero 3 del Sisde, Bruno Contrada, alla notizia della decisione della Corte di Strasburgo che ha ritenuto illegittima la sua condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Lipera ha informato telefonicamente Contrada, che ha 84 anni ed e’ libero dopo aver scontato la pena. “Non so come quest’uomo abbia potuto vivere con questo peso cosi’ grande sulle sue spalle”, ha aggiunto.