Giorni caldi per la sanità pubblica, tra approvazione del Documento di economia e finanza (Def) per il 2015 e l’appuntamento di mercoledì prossimo 15 aprile con una Conferenza Stato-Regioni che si annuncia calda. Anzi rovente. Esecutivo e governatori dovranno infatti definire dove e come tagliare i circa 2,3 miliardi che, alla voce sanità, contribuiranno per oltre la metà al sacrificio da 4 miliardi imposto alle Regioni dalla legge di Stabilità 2015. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti regionali, il grosso dei risparmi – circa 1,5 mld – arriverà dai tagli sull’acquisto di beni e servizi, anche attraverso lo strumento della rinegoziazione dei contratti. Altre risorse arriveranno invece dalla riorganizzazione della rete ospedaliera. Ma non è escluso un intervento anche sulla spesa farmaceutica.
Ma si profilano anche altre ipotesi. Ieri, nel corso della conferenza stampa post Consiglio dei ministri, il premier Renzi ha escluso tagli alle regioni e ai comuni. “Semmai – ha spiegato – ci saranno delle razionalizzazioni nella spesa sanitaria. Vi pare possibile che ci siano regioni con 7 province e 16 Asl?”, ha detto ai giornalisti presenti.
LA REAZIONE DEI MEDICI – Sacrifici, in nome dei bilanci, che proprio non piacciano ai medici. “Invece di tagliare gli sprechi – spiega all’Adnkronos Costantino Troise, segretario nazionale del principale sindacato della dirigenza medica, Anaao Assomed – governo e Regioni riducono i servizi ai cittadini. Questi tagli – aggiunge – rappresentano un ulteriore elemento di deriva del Servizio sanitario nazionale, che si impoverisce sempre di più. Di risorse economiche e umane. In un’ottica tutta proiettata verso un pareggio di bilancio che sembra sempre più lontano da essere conseguito. Insomma – sottolinea Troise – governo e Regioni ci propongono ricette vecchie”.
Reazione piccata ma ironica da parte del segretario nazionale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza, che su Twitter replica così al premier Renzi, che ieri nel corso della conferenza stampa post Cdm ha ribadito il concetto del costo della siringa, “che in Calabria deve costare come in Lombardia”: “A forza di continuare con i tagli il problema per i cittadini – scrive Cozza – sarà trovarla la siringa”. E all’Adnkronos aggiunge: “Ma i risparmi sulla spesa previsti dal Patto per la Salute non dovevano essere reinvestiti in sanità?”. adnkronos