“Portoghesi” sui mezzi pubblici, solo 3 multe su 10 vengono pagate

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“Favorisca il biglietto per favore. Non ce l’ha? Documenti prego”. La scena, protagonisti controllori e viaggiatori sui mezzi pubblici, si ripete tutti i giorni in ogni città. Di fronte alla richiesta dei verificatori spesso la risposta è silenzio, reticenza, talvolta addirittura nomi e indirizzi falsi o inesistenti. E’ anche per questo che, secondo i dati forniti all’Adnkronos dall’Asstra, l’Associazione che riunisce le aziende di Trasporto pubblico locale, appena il 30% delle multe elevate viene effettivamente pagato. Insomma, una su tre resta inevasa, con conseguente danno alle casse delle amministrazioni locali. Un’altra faccia dell’evasione, se si pensa che in media il 20% viaggia sul Tpl senza avere il titolo di viaggio.

Da un’indagine dell’Adnkronos, che ha raccolto i dati aggiornati del 2014 dalle singole aziende di trasporto locale, le città metropolitane, anche se diverse per il numero dei viaggiatori e per la dimensione della rete, sono tutte alle prese con i danni, più o meno pesanti, causati dai ‘portoghesi’ (Ecco perché chi non paga il biglietto viene chiamato ‘portoghese’ ). A Bari la percentuale di evasione tariffaria stimata da Amtab è del 30-31%. A Roma è stato lo stesso assessorato alla Mobilità a disegnare il panorama reale: tra il 18 e il 40%, a seconda delle linee, con una media del 29% di furbetti. A Milano secondo Atm, che non fornisce il dato complessivo, nella sola metropolitana l’evasione accertata è dello 0,9% per oltre 1,2 mln di trasportati. A Napoli, i dati di Unico Campania diffusi da Anm, rilevano una evasione media del 16,7% ma scorporando i dati si scopre che i ‘portoghesi’ dilagano soprattutto su bus, tram e filobus dove salgono a ben 37,03%, molti di più che in metro (10,70%) e sulle funicolari (2,49%). Anche a Reggio Calabria la percentuale è a due cifre con un tasso stimato da Atam Rc del 25%, mentre a Firenz e la media di evasione stimata da Ataf è di poco inferiore al 14%. A Bologna l’evasione rilevata da Tper è pari al 7,7%, a Genova Amt misura una percentuale di portoghesi pari al 5,26%, a Venezia Avm rileva un’evasione del 4,70%. A Torino, infine, la percentuale è secondo Gtt del 4%.

Controllori in borghese, app e innovazioni tecnologiche per acquistare i biglietti con il cellulare, campagne di sensibilizzazione, spot audio e video fino ad arrivare a buoni sconto e concorsi a premi per i possessori di titoli di viaggio: tante le iniziative lanciate dalle aziende di trasporto locale per combattere i furbetti. Ma certamente il punto cruciale restano i controlli, unico autentico deterrente.