Né gli Stati Uniti né il resto del continente americano devono “restare in silenzio” riguardo alla situazione in Venezuela, che al momento affronta “sfide enormi” e con il cui governo Washington resta disposta al “dialogo diretto”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Efe in vista del vertice delle Americhe del 10 e 11 aprile a Panama. “Non crediamo che il Venezuela sia una minaccia per gli Stati Uniti, così come gli Stati Uniti non sono una minaccia per il governo venezuelano”, ha voluto sottolineare Obama. “Tuttavia seguiamo con molta preoccupazione come il governo del Venezuela continui a sforzarsi nell’intimidazione dei suoi avversari politici, con atti come l’arresto e le incriminazioni di politici e funzionari eletti di opposizione, e con la continua violazione dei diritti umani”, ha detto il presidente.
A marzo un ordine esecutivo di Obama autorizzò l’emissione di sanzioni contro funzionari del governo del presidente Nicolas Maduro e definì il Venezuela “una minaccia” per la sicurezza degli Stati Uniti. Tuttavia i governi dei due Paesi ieri hanno compiuto un passo che potrebbe contribuire a ridurre le tensioni, con un incontro a Caracas fra il rappresentante del dipartimento di Stato americano Thomas Shannon e la ministra per le relazioni estere venezuelana Delcy Rodriguez. Si è trattato dell’incontro bilaterale di più alto profilo da anni a questa parte.
Questo invece è ciò che ha fatto il maestrino Obama al suo avversario Gheddafi
Azzz obama fa il difensore dei diritti civili….. ah ah ah Daje barack !
Anche Cuba, una delle ultime dittature comuniste, sparirà dalla carta geografica dei “compagni”.
Entro pochi anni diventerà uno Stato degli USA per poter uscire dalla miseria e dal terzo mondo creato dal comunismo.