Il caso Dutroux non cessa di scuotere il Belgio, anche se si può ormai parlare di scosse di assestamento: lei è Michelle Martin, ex moglie, nonché complice, di Marc Dutroux, condannato all’ergastolo per aver violentato delle ragazzine, sequestrato,torturato e ucciso. È stata condannata a 30 anni, di cui ne ha scontati sedici. Lui è un giudice in pensione, Christian Panier, ex presidente del Tribunale di prima istanza di Namur.
“Il reinserimento sociale – dice Panier – fa la differenza tra una visione vendicativa della giustizia e la giustizia di una vera civiltà. Come hanno detto le suore quando l’hanno accolta in convento a Malonne, c‘è sempre un bagliore d’umanità nel profondo del cuore o dell’anima anche in chi commette i peggiori crimini”.
L’uscita dal carcere decisa da un giudice nel 2012 scatenò un’imponente manifestazione, poi la donna trovò rifugio in un convento e fu praticamente dimenticata. Fino ad ora. Il convento trasloca, non la può più ospitare e l’ex giudice, che abita nei pressi, le affitta parte della propria casa.
Scelta difficile, perché restano vivide nella memoria collettiva le immagini dello scantinato in cui le ragazzine venivano tenute prigioniere e violentate da Dutroux. Quattro morirono, le ultime due perché lei, con il marito già in carcere, non le nutrì più. euronews