Furti in casa, sequestrato ai nomadi un tesoro da 100mila euro

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PADOVA – In un banco di pegni di un istituto di credito di Milano sono stati sequestrati gioielli per 100mila euro rubati negli appartamenti. Un tesoro di anelli, bracciali, collane, orecchini e orologi. Tutti preziosi arraffati in abitazioni tra il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna. La vicenda è raccontata dal gazzettino

A scoprire il traffico illegale di monili sono stati gli uomini della Squadra mobile, coordinati dal vicequestore aggiunto Marco Calì, quando ai primi di marzo, grazie a un’impronta digitale, sono riusciti a risalire alle due ladre autrici di un colpo in casa nella centralissima via dell’Arco.

Le indagini della polizia sono partite dalla figlia Valeria. Il 15 dicembre scorso in via Dell’Arco c’è stato un furto in un’abitazione. Il bottino di gioielli era di ventimila euro. Ebbene, i ladri avevano lasciato un’impronta, ed era quella di Valeria Jankovic. Qualche settimana prima la ragazza era stata arrestata dai carabinieri di Prato della Valle dopo un furto in via San Pietro nell’abitazione di un docente universitario. Uscita di prigione è ritornata in città.

In carcere sono finite mamma e figlia Silvana e Valeria Jankovic rispettivamente di 39 e diciannove anni. La croata e le  figlie partivano da Rovato, un paesino del bresciano dove avevano deciso di vivere. E da lì spaziavano in Lombardia e in Veneto. Compivano furti in abitazioni. Vere razzie da decine di migliaia di euro per volta. Quando, il 14 marzo,  gli investigatori della Squadra mobile padovana, diretti dal vicequestore Marco Calì, hanno perquisito la casa di Rovato hanno sequestrato gioielli di grande valore, orologi Rolex, monete d’oro. Tutta roba rubata nelle case.

Sono così scattate le indagini, per volontà del pubblico ministero Benedetto Roberti, che hanno portato gli investigatori a mettere sotto controllo i telefoni cellulari di madre e figlia. E il traffico telefonico ha messo in luce una costante comunicazione con i genitori di Silvana Jankovic, quindi i nonni di Valeria. Entrambi incensurati e residenti in un campo nomadi vicino a Monza, sono andati al banco dei pegni con i gioielli rubati dell’istituto di credito Commercio e Industria con sede a Milano. Qui hanno aperto sei polizze per depositare i preziosi e avere in cambio del denaro. Un escamotage molto bene pensato, ma scoperto l’altro giorno quando i poliziotti della Mobile di Milano e del commissariato di Monza sono andati alla banca per effettuare un controllo.