Il minareto e la cupola spuntano tra le fabbriche delle Bassette, zona artigianale di Ravenna. Venerdì, all’ora della preghiera, centinaia di musulmani oltrepassano la cancellata verde. Marocchini, iracheni, tunisini, senegalesi. Qualcuno ha voglia di parlare qualcun altro s’innervosisce, «perché fai le foto?».
Il Ravennate terra di reclutamento dell’Isis. Tre storie, arrivate alla ribalta dopo la morte dei protagonisti, in Siria. Tre giovani magrebini. In comune, un passaggio più o meno lungo a Ravenna. Ma Ahmed Basel, iracheno, portavoce della moschea alle Bassette, rifiuta totalmente la ricostruzione: «Tutte invenzioni dei giornali. E poi se qualcuno va fuori di testa, come comunità non possiamo controllarlo».
E cosa risponde a chi dice invece che non c’entrano niente con la città cupola e minareto? «Idea sbagliatissima, Ravenna è bizantina», protesta. Il progetto riuscito qui – «in provincia siamo 20mila, di 16 nazionalità» – è saltato invece a Bologna, dopo lunghe discussioni. «Dobbiamo ringraziare solo Allah – è certo Ahmed –. E la comunità». Magari un po’ anche il sindaco dem Fabrizio Matteucci…
Il minareto delle Bassette è un edificio costato 1,3 milioni di euro, finanziati anche dall’estero.. Dice che per raccogliere quel che serviva sono andati a bussare anche in Qatar, «loro hanno i soldi». Ahmed aggiunge alla lista Siria, Iraq, Marocco. […]