Dall’inzio dei raid statunitensi in Siria, i miliziani dell’Isis sono aumentati. Lo ha detto il presidente siriano Bashar al-Assad, intervistato da Charlie Rose sulla Cbs. I raid americani “in alcuni casi possono portare dei benefici a livello locale ma Isis sul piano generale e’ cresciuto dall’inizio degli attacchi – ha affermato Assad – ci sono piu’ reclutamenti e alcune stime parlano di 1.000 reclutati al mese in Siria. Stanno crescendo in Iraq, in Libia, e altre organizzazioni affiliate ad al-Qaeda hanno annunciato la loro adesione all’Isis. Questa e’ la situazione”.
Interpellato sui territori che l’Isis controlla in Siria, Assad ha spiegato che non si tratta di “una guerra tradizionale” dove l’obiettivo e’ conquestare territori. La guerra punta al “cuore e alla mente dei siriani – ha dichiarato – e non possiamo conquistare il cuore dei siriani mentre li uccidiamo”. Assad si e’ dunque detto disponibile a lasciare il portere solo se perdesse “il supporto pubblico” e cioe’ “nel caso in cui non rappresentassi piu’ l’interesse siriano – ha spiegato – e i suoi valori. La mia legittimazione viene dall’interno”.
Il problema con gli americani e’ che “loro non vogliono partner, accettano solo seguaci – ha attaccato Assad – anche l’Europa non e’ partner degli Usa, ad essere franchi. E questo e’ il loro problema con la Siria. Hanno bisogno di qualcuno che continui a dire di si, di un pupazzo, di una marionetta“.
Secondo il presidente siriano anche il leader russo Vladimir Putin viene “demonizzato” dall’Occidente e dagli Usa in particolare “perche’ vuole essere indipendente”. agi