Il sincado di Ischia, Giuseppe Ferrandino (Pd), ed altre 10 persone tra cui dirigenti del colosso delle cooperative Cpl Concordia, sono state arrestate dai carabinieri su disposizione della Procura di Napoli.
Le misure cautelari emesse dal Gip sono 11 e riguardano un’inchiesta sulle opere di metanizzazione che hanno interessato i comuni dell’isola di Ischia. Ad eseguirle sono state i Carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente in collaborazione con i colleghi dei Comandi provinciali di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona.
Nel mirino degli investigatori un sistema di tangenti versate a pubblici ufficiali per aggiudicarsi appalti pubblici.
Secondo gli investigatori, al lavoro dalla primavera di due anni fa, uno degli arrestati, Francesco Simone, 58 anni, responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl Concordia (Cooperativa produzione lavoro, societa’ leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas nonche’ per il facility ed energy management), con la complicita’ dei direttivi della societa’ – avrebbe costituito “fondi neri mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una societa’ tunisina (Tunita sarl), riconducibile allo stesso Simone”, utilizzati prevalentemente per pagare le tangenti, “in un assetto sistematicamente teso a turbare la liberta’ degli incanti”.
L’appalto di metanizzazione del Comune di Ischia e dei Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme fu affidato alla Cpl “grazie all’interessamento del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, ed alla complicita’ dell’architetto Silvano Arcamone (dirigente dell’ufficio tecnico di Ischia)”. A sostenerlo sono i carabinieri impegnati nell’inchiesta che ha portato alla scoperta di un giro di tangenti finalizzati ad ottenere appalti pubblici.
In cambio dell’assegnazione della commessa, il primo cittadino avrebbe ottenuto l’assunzione del fratello, Massimo, quale consulente della societa’, nonche’ la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l’impegno della Cpl Concordia ad erogare la somma complessiva di 320mila euro all’albergo di proprieta’ della famiglia del sindaco, a fronte della “messa a disposizione” di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della societa’ modenese.
Le otto misure cautelari in carcere eseguite dai carabinieri riguardano il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl, Francesco Simone; il presidente, Roberto Casari; il responsabile dell’area Tirreno, Nicola Verrini; il responsabile del nord Africa, Bruno Santorelli; il presidente del Cda della Cpl distribuzione, Maurizio Rinaldi, l’imprenditore Massimiliano D’Errico e i fratelli Giuseppe e Massimo Ferrandino.
Arresti domiciliari per Silvano Arcamone e obbligo di dimora nel comune di residenza per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno del Gruppo.
Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, che ha concordato con le risultanze delle indagini coordinate dalla procura di Napoli – procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e sostituti procuratori Woodcock, Carrano e Loreto. agi