Sono affermazioni molto discutibili – afferma Riccardo De Corato (Fdi-An) – quelle in favore del diritto alla cittadinanza italiana per nascita. I flussi migratori sono attualmente incontrollati e con i barconi che ogni giorno approdano sulle nostre coste arrivano nel nostro Paese migliaia di persone che raramente si riescono ad identificare.
Con lo “ius soli” le città italiane diventerebbero un grande reparto di ostetricia, dove la gente viene appositamente per partorire solo per ottenere in automatico la cittadinanza italiana. Inoltre, il fatto di essere cittadini italiani significa diventare contestualmente cittadini europei e quindi il problema non dovrebbe coinvolgere solo l’Italia, ma tutta l’Europa.
Occorrono regole chiare a livello europeo, che dovrebbero prevedere non lo ius soli, bensì lo ius culturae. Cioè concedere la cittadinanza italiana non semplicemente perché in Italia si nasce, ma a chi si integra nel tempo attraverso il lavoro e la costruzione dell’integrazione culturale e professionale, e a chi, soprattutto, vive nel rispetto delle leggi e delle tradizioni italiane.