Il deputato di Unidos, Mauro Pili, ha rivelato che alcuni tra i più pericolosi terroristi islamici erano in Sardegna, detenuti nel carcere di Macomer, chiuso di recente. Di questi terroristi il parlamentare sardo ha fatto nomi e cognomi, primo fra tutti quello del “numero uno della strage di Madrid, Rabei Osman, il grande reclutatore il franco-tunisino Raphael Gendron, braccio destro dell’imam Ayachi, leader islamista ‘belga’ pregiudicato per terrorismo, ucciso subito dopo la detenzione in Sardegna in uno scontro con le truppe dell’esercito di Damasco, e il tunisino Bouyahia Hamadi Ben Abdul, inserito nella lista nera di Obama tra i sessanta terroristi piu’ ricercati al mondo”.
Pili ricorda che fu Ben Abdul a consegnargli un manoscritto “nel quale tentava una maldestra autodifesa confermando in quell’occasione di essere dal 2000 sotto controllo dell’antiterrorismo internazionale”.
Tra i detenuti a Macomer anche Khalil Jarraya, tunisino di 41 anni, detto il colonnello perche’ aveva combattuto nelle milizie bosniache dei “Mujihaddin” durante la guerra nella ex Jugoslavia. “Era lui – ha detto Pili – il vero promotore della cellula jihadista arrestata a Faenza e di cui facevano parte altri detenuti di Macomer come Hechmi Msaadi, tunisino di 33 anni, Ben Chedli Bergaoui, tunisino di 36 anni, e Mourad Mazi”.
Il deputato di Unidos aggiunge due particolari che non inducono a “stare sereni”: primo, i terroristi detenuti a Macomer “potevano dialogare tra loro” in quanto “i colloqui avvenivano costantemente attraverso le finestre esterne del carcere con un vero e proprio collegamento vocale continuo”: secondo, particolare ancora più grave, è che “a Macomer, in un carcere per tossicodipendenti, in assenza delle piu’ elementari misure di sicurezza, sono stati detenuti i piu’ efferati terroristi islamici al mondo senza che nessuno sapesse niente”.