Profughi maltrattati dagli operatori (ex carcerati ed ex tossicodipendenti)

Profughi maltrattati al centro di accoglienza, quattro denunciati

immigrati

 

VITTORIO VENETO Insulti e comportamenti offensivi. Di questo sarebbero responsabili quattro operatori di una cooperativa che sono stati denunciati dai carabinieri di Vittorio Veneto che ha svolto le indagini insieme alla Procura di Treviso perchè accusati di maltrattamenti nei confronti dei migranti ospitati al Ceis dello stesso comune. Tutti gli indagati apparterrebbero a una cooperativa sociale, come scrivono i quotidiani locali.

«Esposti non a carico del Ceis bensì della Cooperativa Integra che ha in subappalto il servizio gestionale dell’accoglienza dei migranti», precisa don Gigetto De Bortoli presidente del Ceis (Centro Italiano di Solidarietà) – scrive il gazzettino

Gli esposti parlano di migranti allo sbando  che al centro di accoglienza non sarebbero adeguatamente seguiti dagli ex tossicodipendenti ed ex carcerati che, nella veste di operatori, stanno seguendo un percorso di recupero sociale ma che non sarebbero in grado di gestire le problematiche e i disagi dei richiedenti asilo.

Quindi la cooperativa prenderebbe soldi pubblici per due motivi in un colpo solo: per il recupero di tossicodipendenti ed ex carcerati e per l’accoglienza dei profughi?

Alla base delle denunce ci sarebbero, oltre a comportamenti offensivi nei confronti dei richiedenti asilo, che sarebbero pure stati insultati, anche una situazione di “abbandono” nei confronti degli stranieri e delle problematiche che devono affrontare. Non sono passate infatti molte settimane da quando un gruppo di profughi del Ceis di Vittorio Veneto aveva inscenato una rivolta arrivando addirittura a bloccare una strada nel tentativo di chiedere i documenti per potersene andare. Mercoledì i carabinieri hanno raggiunto la struttura di accoglienza eseguendo le notifiche ai quattro operatori.

A Vittorio Veneto nel frattempo sta sorgendo un comitato a favore dei profughi con Anpi (partigiani), il circolo del Gallo Rosso di Fregona, cittadini e il coordinamento di 40 associazioni a sostegno dell’accoglienza e contro il razzismo.