Diffusione aviaria: traffico di virus illecito, chiesti 41 rinvii a giudizio

CAPUA

 

– Quarantuno rinvii a giudizio sono stati chiesti dalla Procura della Repubblica di Roma a conclusione dell’inchiesta su presunti illeciti compiuti negli anni scorsi nella produzione di vaccini per debellare l’infezione della aviaria. Associazione per delinquere, corruzione, ricettazione, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica sono alcuni dei reati contestati a dipendenti del ministero della Salute, dirigenti di istituti zooprofilattici e titolari di aziende.

INCHIESTA CHOC: Traffico internazionale di virus, Ilaria Capua indagata

Tra le persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio Ilaria Capua, già responsabile del Laboratorio di virologia del Centro nazionale per l’influenza aviaria che è stata eletta nel 2013 alla Camera e Romano Marabelli, segretario generale del ministero della Salute che si è autosospeso e che intende chiedere il processo con il rito abbreviato.

L’inchiesta è stata svolta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo dopo che per accertamenti è emersa l’esistenza di un vero e proprio giro di affari legato al traffico illecito di virus. Virus utilizzati inizialmente produrre in forma clandestina e senza la prescritta autorizzazione ministeriale “specialità medicinali a uso veterinario”. Specialità poi commercializzate e somministrate su animali. Ciò avrebbe determinato la diffusione non più controllata dell’influenza aviaria sugli allevamenti avicoli del Nord Italia. Questa attività illecita avrebbe provocato danni per 40 milioni di euro.

Adnkronos

3 aprile 2014

RISCHI DI EPIDEMIA. “Virus dell’aviaria spediti dall’estero in Italia in plichi anonimi, senza nessuna autorizzazione e violando tutte le norme di sicurezza, per produrre vaccini – scrive l’Epresso sul proprio sito web anticipando la notizia – Con il rischio di diffondere l’epidemia. Con un sospetto, messo nero su bianco dagli investigatori dell’Arma: c’è un business delle epidemie che segue una cinica strategia commerciale. Amplifica il pericolo di diffusione e i rischi per l’uomo, spingendo le autorità sanitarie ad adottare provvedimenti d’urgenza. Che si trasformano in un affare da centinaia di milioni di euro per le industrie. In un caso, gli inquirenti ipotizzano perfino che la diffusione dell’influenza tra il pollame del Nord Italia sia stata direttamente legata alle attività illecite di alcuni manager. E l’indagine ricostruisce i retroscena sullo sfruttamento dell’allarme per l’aviaria nel nostro Paese, che nel 2005 spinse il governo Berlusconi ad acquistare farmaci per 50 milioni di euro, rimasti inutilizzati”.