Sono 8 gli estremisti islamici arrestati nei giorni scorsi in Albania dalla polizia antiterrorismo con l’accusa di aver reclutato una settantina di combattenti, tra cui donne e bambini, per alimentare la guerra dell’Isis contro il regime di Assad in Siria. E’ quanto si apprende dai media albanesi. Si chiamano Genci Balla, Bujar Hysa (i due capi al vertice dell’organizzazione), Gert Pashja (il punto di riferimento in Turchia che coordinava i viaggi dall’Albania alla Siria), Fadil Muslimani, Orion Reci, Edmond Balla, Astrit Tola, Verdi Morava e Zeqir Imeri.
Cinque degli otto arrestati nel primo interrogatorio non hanno accettato l’avvocato concessogli dalle autorità albanesi e nel secondo interrogatorio non hanno riconosciuto le leggi dello Stato albanese chiedendo di essere giudicati secondo le leggi della Shari’a. Tre lo hanno accettato.
Il nome dell’organizzazione sarebbe ‘Brigata Jebhetula Al Nusra’, avrebbe reclutato estremisti islamici in diverse città dell’Albania mandandoli a Tirana. Da lì avrebbe utilizzato due strade per mandarli in Siria: o via terra passando dalla Capitale a Pogradec per sconfinare poi in Macedonia, Bulgaria e Turchia, o in aereo direttamente dallo scalo di Rinas-Tirana a Istanbul.
L’operazione è stata resa possibile grazie alle intercettazioni. Sono 14 gli indagati dall’antiterrorismo albanese. Genci Balla e Bujar Hysa vengono definiti “auto-dichiarati imam di due moschee non riconosciute dalla comunità islamica albanese, che predicavano la guerra santa” Gert Pashja si occupava del coordinamento in Turchia chiamando i familiari in Albania per avvisarli della morte sul fronte siriano dei loro cari. Dei 70 jihadisti albanesi almeno dieci sarebbero già morti. ansa