SERNAGLIA (TREVISO) – Depressione, ma non sono esclusi motivi di profondo sconforto legati a «investimenti infruttuosi». Il suo corpo senza vita lo ha trovato il fratello nella sua casa di via Busche.
Patrizio Merotto, promotore finanziario di 55 anni, aveva messo in pratica il gesto estremo solo poco prima, stando a quanto hanno potuto accertare i medici, nel pomeriggio di martedì, lasciando un biglietto di scuse con l’addio ai parenti e delle motivazioni che sembrano strettamente personali. Morte per soffocamento dice il referto.
L’uomo, caduto in depressione probabilmente per motivi legati alla sua professione più che economici o finanziari, dopo aver lasciato in evidenza il biglietto, per togliersi la vita è andato nella taverna.
Qui Merotto ha messo in pratica una procedura particolare e articolata, che i carabinieri hanno cercato di ricostruire ma che è apparsa subito agghiacciante. Si sarebbe lasciato cadere sul collo il grosso tavolo di legno massiccio che aveva in taverna. Pare che lo abbia appoggiato di taglio su due secchi rovesciati, facendolo cadere dopo essersi posizionato sotto.
Una morte violenta, inconsueta nella sua dinamica, ancorchè nota, che ha lasciato sgomenti anche i soccorritori e le forze dell’ordine.
Il fratello era andato nella sua abitazione perchè non riusciva da qualche ora a mettersi in contatto. E una volta entrato ha trovato il biglietto che con le motivazioni annunciava le intenzioni. Merotto, separato e con un figlio, dopo che per molti anni aveva vissuto fuori Comune era tornato recentemente. Ma era originario della zona e tutti lo conoscevano bene in paese.
Con quella del promotore sernagliese continua la lunga catena di suicidi nella Marca. Non è stata annunciata alcuna funzione religiosa o cerimonia pubblica per l’addio al promotore finanziario, la famiglia inoltre avrebbe deciso per la cremazione del corpo.
Fulvio Fioretti il mattino