Secondo Grazia Naletto, presidente dell’Associazione Lunaria, l’informazione italiana, quando si occupa di immigrati, richiedenti asilo, minoranze, segue l’andamento della cronaca. Soprattutto della cronaca nera. Raramente si parla della vita interna alle comunità, ancora meno dell’enorme quantità di atti (mozioni, ordini del giorno, interpellanze) che viene prodotta nella quotidiana attività parlamentare.
“Sui media – sottolinea hanno ampio spazio e grande visibilità le dichiarazioni dei politici, degli esponenti del governo. Ma si parla pochissimo dell’attività istituzionale in senso stretto, eppure, a guardare bene, negli atti del Parlamento si trovano moltissime informazioni. Che, nel loro insieme, forniscono un quadro complesso e non scontato di quel che si muove.”
Per esempio, da un’interrogazione presentata pochi giorni fa da un deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Furnari, si viene a sapere di un progetto per creare a Taranto un centro di smistamento per ospitare almeno 500 migranti sbarcati a Lampedusa e procedere alle operazioni di identificazione e di esame delle domande d’asilo.
Da un’altra interpellanza (il presentatore è il leghista Roberto Simonetti) si ha notizia di una sentenza del giudice del lavoro di Milano che ha ritenuto discriminatorio il requisito della cittadinanza per la formazione delle graduatorie triennali di circolo e di istituto per le supplenze determinando la possibilità che tutte le graduatorie delle scuole secondarie di primo e secondo grado debbano essere riviste.
Il dibattito politico – Sono informazioni complesse, difficilmente “notiziabili”. Che guadagnano le prime pagine dei giornali e le aperture dei Tg solo quando per qualche ragione irrompono nel dibattito politico o sono accompagnate da proteste e manifestazioni pubbliche. Non sempre accade. E così un pezzo importante di realtà resta nascosto anche ai cittadini più attenti.
E’ stato a partire dalla constatazione di questo quadro che Lunaria – associazione no profit che opera fin dal 1992 – ha deciso di realizzare un Osservatorio sugli atti istituzionali su immigrazione, asilo, cittadinanza, lotta alle discriminazioni e al razzismo. L’ha chiamato “Watchdog”, cioè “cane da guardia”, con riferimento a uno dei principi fondanti il giornalismo anglosassone secondo il quale il giornalista deve essere appunto il “cane da guardia” del potere.
Lo scopo di Watchdog – Lo scopo di Watchdog è sostanzialmente quello di archiviare in modo ordinato e di rendere facilmente accessibili, alle associazioni, agli attivisti, ma anche ai semplici cittadini, documenti che difficilmente riuscirebbero a reperire con i loro mezzi. A meno di non dedicare alla ricerca un tempo di cui pochi dispongono. “Faremo una selezione ragionata e sistematica degli atti parlamentari per facilitarne la ricerca e l’accesso – spiega Grazia Naletto – e abbiamo anche il proposito di accompagnare i più rilevanti con nostri commenti che ne agevolino la comprensione e l’inquadramento nel contesto generale”.