“Il governo intende lottare non per uno stato di polizia ma per uno stato di pulizia”

boccia

 

Se è vero che “il governo intende combattere non per uno stato di polizia ma per uno stato di pulizia”, Renzi dovrebbe ammettere che non basta aver fatto “l’autorita’ anti corruzione perche’ si intervenga appalto per appalto, casa per casa, sporcizia per sporcizia” per il semplice fatto che quanto dice non è materialmente sufficiente perché, come osserva Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio, “Cantone da solo non basta, contro i reati di corruzione servono pene più severe, punizioni esemplari; è necessaria una rotazione dei dirigenti dei ministeri, le figure apicali dovrebbero cambiare ogni 5, massimo 10 anni, non si può dirigere lo stesso dipartimento per decenni; e nelle gare pubbliche dobbiamo finalmente abolire le norme sul cosiddetto ‘massimo ribasso’ e dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Se non facciamo questo lo stesso Cantone rischia di diventare una soluzione da tweet”.

Intanto Renzi dovrebbe spiegare perchè il tanto decantato Cantone. che a capo dell’Autorità anticorruzione avrebbe dovuto vegliare sugli appalti onde evitare altri vergognosi episodi di corruzione, ha lasciato Ercole Incalza del tutto indisturbato a gestire gli appalti quando la vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta (Pd), non è certo la sola ad aver notato quanto con Incalza i costi delle grandi opere siano lievitati mentre le opere non siano state nemmeno finite. Malgrado ciò, aggiunge sarcasticamente Lanzillotta, ”Lupi dice: ce lo invidiavano in Europa!” .

Il Movimento 5 Stelle già a luglio aveva acceso i riflettori sulla figura di Incalza, il cui nome compariva in svariati procedimenti penali, e aveva chiesto che venisse rimosso. Dunque Lupi sapeva, a palazzo Chigi sapevano e Renzi sapeva.

“Non è uno scherzo!”, assicura il deputato M5S, Alessandro Di Battista, nel riferire che “nell’ordinanza di arresto di Incalza, Perotti, Cavallo e Pacella c’è scritta una cosa straordinaria. Il 4 luglio 2014, alla Camera, Lupi venne interrogato dal M5S su Incalza. Già allora chiedevamo le sue dimissioni. Ebbene Lupi difese a spada tratta Incalza leggendo una risposta alle nostre domande. Quella risposta la scrisse l’avvocato di Incalza, tal Titta Madia, lo zio di Marianna Madia, Ministro della Pubblica Amministrazione! Non è uno scherzo”.

Quindi Di Battista chiude ponendo una serie di domande: “Noi chiediamo le dimissioni di Incalza e Lupi si fa scrivere dall’avvocato di Incalza (Incalza, già allora indagato per corruzione) il discorso da leggere in Parlamento? Ma che paese è questo? Ma che governo è questo? Ma Lupi non si vergogna? E Renzi cosa fa? Tace”.