Le dichiarazioni di Dolce&Gabbana hanno scatenato un putiferio mediatico. Solo per aver apprezzato la famiglia tradizionale e definito “sintetici” i figli delle coppie omosessuali, sono stati insultati da Elton John e stanno subendo un ridicolo, quanto inefficace, boicottaggio dei loro prodotti da alcuni esponenti gay del mondo musicale e cinematografico.
Un fatto analogo era capitata a Guido Barilla che dopo le dichiarazioni rilasciate al programma radiofonico “La Zanzara” del 24 settembre 2013 (nelle quali dichiarava che mai avrebbe fatto un “spot Barilla con famiglie gay”) era stato aggredito verbalmente e minacciato sui social media, sino a “cambiare idea” e nominare un rappresentante della potente lobby gay americana negli organi societari.
Nel caso di D&G, come in quello del “cedevole” Guido Barilla, nel testo delle dichiarazioni “messe all’indice” non c’è nulla di scomposto né di offensivo, ma solo legittime e inoffensive opinioni personali. Evidentemente, tolleranza, democrazia, rispetto e libertà di espressione, altro non sono che vuote espressioni retoriche coniate dalle lobby gay per silenziare e bastonare chi ha deciso di non prendere la residenza a Sodoma e Gomorra.
Gianni Toffali