A Bologna la Guardia di Finanza ha sgominato una banda di 18 rom in teoria nullatenenti ma che possedevano auto di lusso, case, terreni. Alla giornalista: se non sparisci ti prendo a calci in faccia.
Erano sconosciuti al fisco, ma in realtà avevano patrimoni milionari. Per questo i finanzieri del comando provinciale di Bologna hanno sequestrato beni ad alcune famiglie nomadi. Nel mirino delle fiamme gialle sono finite 18 persone, ritenute “socialmente pericolose”, con numerosi precedenti di polizia soprattutto per furti in negozi e in abitazioni e per borseggi. Colpito da misura di prevenzione anche il presunto responsabile di una rapina compiuta lo scorso anno all’Ipercoop di Castenaso.
Dalle indagini patrimoniali è emerso che queste persone, con dimora in alcuni campi nomadi di Bologna e aree limitrofe, avevano, direttamente o attraverso propri familiari o conviventi, la disponibilità di beni mobili ed immobili. Il sostituto procuratore, Massimiliano Rossi, coordinatore delle indagini, condividendo le proposte di misure di prevenzione formulate dal Gico della guardia di finanza di Bologna, ha richiesto al Tribunale il sequestro dei beni posseduti dai pregiudicati, tra cui autovetture di grossa cilindrata, moto, case, terreni, conti correnti e un bar del centro del capoluogo emiliano, per un valore superiore a un milione di euro.
I provvedimenti di sequestro adottati dal Tribunale sono stati eseguiti dalle stesse fiamme gialle. I finanzieri hanno scoperto inoltre che una delle persone coinvolte dalle indagini ha percepito indebitamente una pensione per ben 4 anni, nonostante la morte dell’avente diritto, con conseguente danno per le casse dell’Inps di circa 34.000 euro, anch’essi sequestrati. adnkronos