Jihadi John, il boia ubriacone si scusa con la sua famiglia

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Jihadi John chiede scusa alla sua famiglia. Ma non è un ‘mea culpa’ del boia dell’Isis: Mohammed Emwazi, infatti chiede perdono ai suoi genitori solo per “i problemi e i guai che la rivelazione della sua identità hanno causato loro”, fingendo di volersi mettere a posto con il Corano, che punisce con l’inferno chi reca fastidi ai propri genitori, ma senza nessun pentimento per i massacri di cui è stato autore davanti alle telecamere. Privo di ogni senso della morale, non si è scusato con le famiglie delle sue vittime. (Il corano infatti non lo prevede)

In un messaggio inviato dalla Siria ai suoi familiari, il presunto “islamico rigoroso” (espulso dalla Tanzania per ubriachezza),   boia dell’Isis con passaporto britannico fa sapere di essere dispiaciuto per “i problemi e i guai che la rivelazione della sua identità hanno causato” a genitori e parenti.

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Familiari che, grazie alla stupidà autolesionista degli europei, vivono ora sotto la protezione della polizia britannica nel Regno Unito (costo: 7mila euro al giorno), tranne il padre che si trova in Kuwait dove il governo locale gli ha chiesto di dissociarsi apertamente dal figlio. Il messaggio di scuse di Jihadi John, secondo alcuni ingenui che gli credono,  sarebbe legato più che altro a ragioni religiose che non a un improbabile pentimento: in base all’islam, infatti, chi disobbedisce o crea preoccupazioni ai propri genitori può finire all’inferno.