Un piano Marshall per vincere Ebola, lo hanno chiesto i tre paesi piu’ colpiti dall’epidemia, Guinea, Sierra Leone e Liberia, durante una conferenza internazionale a Bruxelles. L’obiettivo: ricostruire i sistemi sanitari messi in ginocchio dalla violenza della malattia e rilanciare l’economia locale che ha perso il 12% del Pil.
Spiega il Presidente della Guinea Alpha Condé: “Le nostre economie hanno subito conseguenze molto gravi. E vogliamo che la banca mondiale costituisca un gruppo di consulenti per riunire il maggior numero di donatori in un fondo fiduciario, cosi’ che partendo dalla Banca mondiale e dall’Unione europea sia possibile dare nuovo slancio all’economia. Abbiamo due rivendicazioni: la cancellazione del debito e una sorta di Piano Marshall per i tre paesi”
L’Unione europea fino a oggi ha già stanziato 1,2 miliardi di euro per contenere il contagio. In particolare la Commissione Ue ha destinato 210 milioni per lo sviluppo dei Paesi più colpiti. Inoltre l’esecutivo di Bruxelles ha sostenuto le ricerche urgenti su potenziali cure contro il virus, vaccini e test diagnostici con circa 140 milioni di euro dal programma Horizon 2020.
Il Presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso ha sottolineato i problemi di instabilità: “Oltre all’epidemia di Ebola i nostri paesi devono affrontare anche la crisi della sicurezza, la situazione in Mali, Boko Haram in Nigeria, e sullo sfondo la difficile situazione politica, economica, e di sicurezza nella Repubblica Centrafricana”
Il virus ha già ucciso oltre 9.000 persone e circa 23.000 persone sono contagiate, i nuovi casi sono in calo ma ora si punta sui vaccini. La sperimentazione è già avviata in Liberia, partirà presto anche in Sierra Leone e Guinea, grazie all’impegno della Croce rossa.
Mohammed Elhadj As Sy, Segretario generale della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa: “Ci dobbiamo assicurare che tutte le comunità capiscano di cosa si tratta questa sperimentazione, che si rispettino gli standard etici e che queste sperimentazioni non conducano incomprensioni o tensioni”
Conclude la nostra corrispondente Isabel Marques da Silva:“In questa conferenza non si è discusso in modo specifico di come raccogliere piu’ fondi per combattere la malattia. Se ne parlerà in una riunione della Banca Mondiale ad Aprile e in una Conferenza delle Nazioni unite prima dell’estate” . euronews