Uno degli uomini condannati per lo stupro di gruppo e l’assassinio di una studentessa indiana che sconvolse il mondo ha detto che la colpa era della vittima perchè “andava in giro di notte”. Le dichiarazioni sono contenute in un documentario che viene trasmesso in occasione della Giornata della donna.
Mukesh Singh, condannato a morte per il delitto, ha detto che la vittima non avrebbe dovuto essere fuori casa la sera e non avrebbe dovuto resistere all’assalto, avvenuto su un autobus in movimento nel 2012.
“Non puoi battere la mani con una mano sola, ci vogliono due mani. Una ragazza come si deve non va in giro alle nove di sera” ha detto in un’intervista per il documentario “India’s Daughter”, che la Bbc britannica trasmetterà domenica. “Una ragazza è molto più responsabile di uno stupro di una ragazzo, circa il venti per cento della ragazze sono buone”.
La 23enne studentessa di fisioterapia morì per le ferite interne 13 giorni dopo essere stata selvaggiamente attaccata su un autobus verso casa, mentre tornava dal cinema con un amico, la sera del 16 dicembre 2012. Prima di morire potè raccontare alla polizia dettagli del crimine che aveva subito, che provocò sdegno in tutto il mondo e manifestazioni di massa in India. tiscali