Bergoglio alle Cooperative: “il denaro è lo sterco del diavolo, ma a voi serve”

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“Quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell’uomo. E allora rovina l’uomo e lo condanna”. Papa Francesco ha ripetuto la sua forte denuncia contro il capitalismo nel discorso rivolto a 7 mila soci della Confcooperative, citando Basilio di Cesarea, Padre della Chiesa del IV secolo, ripreso poi da san Francesco d’Assisi, che diceve “il denaro e’ lo sterco del diavolo”.

“Lo ripete ora anche il Papa: il denaro e’ lo sterco del diavolo. Ma – ha aggiunto – per fare tutte le cose che fate ci vuole denaro!”.
Secondo Bergoglio, infatti, “il denaro a servizio della vita puo’ essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se pero’ e’ una cooperativa autentica, vera, dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale”.

In proposito, Francesco ha ricordato che “le cooperative in genere non sono state fondate da grandi capitalisti, anzi si dice spesso che esse siano strutturalmente sottocapitalizzate”. “Per questo e forse vi sorprendera’, il Papa – ha scandito – vi dice: dovete investire, e dovete investire bene!”. “In Italia, ma non solo – ha poi osservato – e’ difficile ottenere denaro pubblico per colmare la scarsita’ delle risorse“. “La soluzione che vi propongo – ha detto ancora – e’ questa: mettete insieme con determinazione i mezzi buoni per realizzare opere buone”.

Il suggerimento di Francesco e’ stato molto pratico: “collaborate di piu’ – ha esortato – tra cooperative bancarie e imprese, organizzate le risorse per far vivere con dignita’ e serenita’ le famiglie; pagate giusti salari ai lavoratori, investendo soprattutto per le iniziative che siano veramente necessarie”. “E’ noto – ha denunciato in proposito il Papa – che un certo liberismo crede che sia necessario prima produrre ricchezza, e non importa come, per poi promuovere qualche politica redistributiva da parte dello Stato: prima riempiamo i nostri bicchieri, poi pensiamo agli altri, si dice”. “Altri – ha elencato – pensano che sia la stessa impresa a dover elargire le briciole della ricchezza accumulata, assolvendo cosi’ alla propria cosiddetta responsabilita’ sociale”. Ma, per Francesco, in questo modo “si corre il rischio di illudersi di fare del bene mentre, purtroppo, si continua soltanto a fare marketing, senza uscire dal circuito fatale dell’egoismo delle persone e delle aziende”.

“Se ci guardiamo attorno non accade mai – ha poi sottolineato – che l’economia si rinnovi in una societa’ che invecchia, invece di crescere”. Dunque, “il movimento cooperativo puo’ esercitare un ruolo importante per sostenere, facilitare e anche incoraggiare la vita delle famiglie”. “So bene – ha dato atto Francesco alla Confcooperative – che le cooperative propongono gia’ tanti servizi e tante formule organizzative, come quella mutualistica, che vanno incontro alle esigenze di tutti, dei bambini e degli anziani in particolare, dagli asili nido fino all’assistenza domiciliare”.
“Questo – ha concluso – e’ il nostro modo di gestire i beni comuni, quei beni che non devono essere solo la proprieta’ di pochi e non devono perseguire scopi speculativi”.