
“Leggo con sconcerto che secondo il ministro dell’Economia Padoan, il rappresentante del tesoro in Cda Rai, Pinto, voterà a favore del piano Gubitosi. È evidente che si tratta di una intimidazione. I consiglieri non dovevano essere liberi e autonomi? Abbiamo ancora una volta la prova che il governo vuole occupare la Rai, magari per decreto.
Qualcuno, dunque, spieghi a Renzi cosa sia un decreto legge. Il Partito ‘sedicente-democratico’ sta strumentalmente proponendo la riforma del servizio pubblico con un provvedimento incostituzionale per una materia simile. Una mossa sconsiderata e politicamente scorretta, dal momento che non sussistono i criteri della necessità e dell’urgenza al fine di giustificarne l’essenzialità . La faziosità del premier e del suo esecutivo, in aggiunta al suo atteggiamento ‘ducistico’ (l’unico obiettivo di Renzi, è evidente, è quello di cambiare il nome all’attuale legge Gasparri), sono disarmanti†continua l’esponente azzurro che aggiunge: “Si respira aria da Min. Cul. Pop.â€: è la conclusione del senatore di Forza Italia, Francesco Aracri.
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ABRIGNANI: “MATTARELLA NON SI FACCIA CONVINCERE SUL DECRETO LEGGEâ€
Ci auguriamo che il presidente Mattarella non prenda in considerazione il tentativo subdolo del Partito democratico di convincerlo del fatto che il decreto legge sia lo strumento unico e necessario per la riforma della Rai. Se così non fosse, infatti, verrebbe meno quella funzione di garanzia e quel ruolo super partes che compete al presidente della Repubblica. Non si può calpestare il Parlamento in questo modo: il servizio pubblico radiotelevisivo necessita di un confronto parlamentare non di un decreto legge che non si lega ad alcuna necessità di urgenza.
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“Le parole della Presidente della Camera, Laura Boldrini, sulla non necessità di un decreto legge per la riforma della Rai sono più che legittime. Non vi é alcun motivo d’ urgenza per ricorrere allo strumento del decreto legge che – come recita la Costituzione – é uno strumento che deve essere utilizzato per materie che richiedono tempestività e rapidità d’ azione. Mi auguro che anche il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ribadisca lo stesso sacrosanto principioâ€.
Lo afferma Lucio Malan. “Non possiamo permettere colpi di mano su una materia così delicata come é l’ assetto del servizio pubblico radiotelevisivo.Il capo dello Stato faccia sentire la propria voce, chiara e autorevole, per impedire che questa vicenda diventi l’ ennesimo oltraggio del governo Renzi nei confronti del Parlamento e dei cittadini. Già é gravissimo e provocatorio che il premier dichiari di agire per decreto non perchè ce ne sono i presupposti costituzionali ma perchè l’ostruzionismo gli dà fastidio. Spero che arrivino a Renzi segnali chiari e autorevoli. Le garanzie costituzionali non sono una gentile concessione del capo del governo, per di più non eletto da nessuno!â€, conclude.
