La Libia continua a chiedere alla comunita’ internazionale di intervenire nel Paese, mentre il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in visita ufficiale a Tunisi, ribadisce che “l’unica via per risolvere la crisi e’ la stabilita’ politica”.
Ieri, durante il vertice bilaterale a Parigi, Italia e Francia hanno confermato la loro linea di azione comune, precisando che la Libia e’ una priorita’ per l’Europa, ma che un intervento di peacekeeping non e’ all’ordine del giorno.
Il presidente Francois Hollande e il premier Matteo Renzi hanno chiesto all’Onu un intervento diplomatico piu’ forte. Ma i colloqui di riconciliazione mediati dall’inviato delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, il cui inizio era in programma domani in Marocco, sono stati rinviati a data da destinarsi.
In Libia sembrano tutti meno propensi al dialogo e concentrati nel cercare di fare in modo di coinvolgere in qualche modo la comunita’ internazionale nel conflitto. Tanto che oggi il premier Abdullah al Thani, capo del governo internazionalmente riconosciuto, ha criticato “Usa, Gran Bretagna e i Paesi dell’Ue per non aver fornito armi”.
Armi che invece sono state fornite ai terroristi Iraq: abbiamo abbatuto 2 aerei britannici che lanciavano armi all’Isis
“La coalizione dell’Alba Libica (che controlla Tripoli e la regione occidentale dallo scorsa estate, ndr) e’ parte di una milizia islamica che riceve armi, munizioni e rifornimenti da tutto il mondo. Ma l’America e la Gran Bretagna hanno altre idee, contrarie all’interesse del popolo libico“, ha spiegato.
Sempre oggi e’ rimbalzata la notizia che lo Stato islamico potrebbe possedere grandi quantita’ di armi chimiche custodite a Sirte, citta’ in cui gli jihadisto sono riusciti ad infiltrarsi. Un funzionario militare libico avrebbe visto grandi quantita’ di gas mostarda (iprite) nel campo militare di Khoshom al-Kheil (150 km a sud di Sirte), mentre era incaricato di sovrintendere al trasferimento di munizioni e viveri per sostenere le truppe che circondavano Gheddafi a Sirte durante la rivoluzione libica scoppiata nel 2011.
Intanto il generale libico Khalifa Haftar, che sostiene il governo riconosciuto, si sarebbe recato segretamente in Egitto, Paese subito intervenuto militarmente dopo la diffusione di un video con la decapitazione di 21 cristiani copti, che pero’ secondo gli Usa sarebbe stato falsificato. Secondo il quotidiano “al Quds al Arabi”, il generale “ha ricevuto dal Cairo armi da distribuire alle sue truppe in Libia” e intende “istituire e presiedere un consiglio militare simile a quello istituito in Egitto dopo la caduta di Mubarak, e imporre la legge marziale nel paese, dopo che avra’ sciolto il parlamento di Tobruk e il governo di Abdullah al Thani”. agi
America e Gran Bretagna hanno idee che sono contrarie anche all’interesse di popoli Europei, soprattutto a quello di quelli del Sudeuropa !