Atene ferma le privatizzazioni dell’energia. Il giallo dei 2 miliardi della BCE

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La Grecia non procederà con il suo programma di privatizzazioni nel campo dell’Energia. Lo ha detto, in un’intervista a Ethnos, il ministro dell’Energia, Panagiotis Lafazanis, nonostante l’impegno assunto di non interrompere le privatizzazioni avviate. L’offerta per Admie, l’operatore della rete elettrica, “non andrà avanti”, ha spiegato, “perché non sono state presentate offerte vincolati quindi non sarà completata. Lo stesso vale per Ppc”, la società pubblica dell’elettricità.

Il ministro dell’energia  innesta la marcia indietro sulla privatizzazione del 66% dell’operatore della rete elettrica Admie, su cui avevano manifestato interesse l’italiana Terna e la cinese Sgcc. E Yanis Varoufakis avverte che “avremo problemi nel ripagare le rate alla Fmi ora e alla Bce in luglio”.

Poi il ministro delle finanze greco torna a fare pressing per i quasi 2 miliardi di profitti realizzati dalla Bce sui bond greci. “Sono soldi nostri, soldi che ci sono dovuti”, dice aggiungendo che l’Eurotower “potrebbe girare questi soldi all’Fmi come pagamento parziale”. Ma Il presidente della Bce Mario Draghi ha smentito quella che ha definito “credenza popolare”, ovvero che la Bce abbia trattenuto i proventi realizzati allo scadere dei titoli di Stato greci che erano presenti nel suo portafoglio. “Non è vero – ha affermato Draghi durante una audizione al parlamento europeo – la Bce ha trasferito i profitti sui bond alle banche centrali nazionali, che li hanno trasferiti ai bilanci nazionali. Anche in Grecia, nella misura in cui attuava il programma Ue: sono lì disponibili”.

Ieri la Lagarde (Fmi) ha insistito dicendo che la Grecia deve proseguire con le privatizzazioni avviate dal precedente gocverno. “In alcune aree – scrive Lagarde – incluse alcune tra le piu’ importanti, la lettera di Atene sulle riforme non contiene sufficienti rassicurazioni sul programma che il governo intende portare avanti”.

In particolare su privatizzazioni, Iva, pensioni (tagli), liberalizzazioni e riforma del lavoro (licenziare a raffica).