Irriverente e libera, ma fino a un certo punto. È il presidente della Camera, Laura Boldrini, a interrogarsi sul ruolo e i limiti della satira nella società occidentale, riflettendo ancora sui fatti di Parigi e sul massacro alla redazione del Charlie Hebdo.
“Gli Stati europei sappiano far sentire la fermezza con cui difenderanno le libertà fondamentali – aveva detto all’indomani degli attentati -, in primo luogo quella di informare e di esprimersi”. Ora sembra porsi qualche domanda in più e riflette sulla necessità di un “modo sostenibile” di ridere, “senza rinunciare alla nostra libertà”.
Liberi sì, ma fino a un certo punto. “Se esiste la mia libertà esiste anche quella dell’altro”, dice il presidente della Camera, in visita all’Istituto Savoia-Benincasa di Ancona, parlando con gli studenti. E se, certo sul fatto che quella di Charlie Hebdo sia “stata una tragedia” dubbi non ne ha, e ci mancherebbe, chiede un “esercizio di metterci nei panni dell’altro”.
“Non si risponde alla matita con il proiettile”, ma “fino a che punto non ci possiamo aspettare reazioni quando si ride di una religione?”.
ci mancava proprio una persona saggia come la boldrini.