Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha accusato Mosca di aver organizzato l’uccisione di oltre 100 manifestanti sulla piazza di Maidan a Kiev, esattamente un anno fa. Poroshenko ha puntato il dito contro Vladislav Surkov, uno dei consiglieri del presidente russo Vladimir Putin. Le prove del suo ruolo, ha detto, sono state raccolte dai servizi di sicurezza durante gli interrogatori del poliziotti coinvolti.
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Surkov “ha guidato l’organizzazione dei gruppi di cecchini stranieri a Maidan”, ha affermato Poroshenko in un discorso nel primo anniversario del massacro sulla piazza simbolo della rivoluzione ucraina. Le sue parole, subito respinte come “insensate” dal ministero degli Esteri di Mosca, non potranno che esacerbare ulteriormente i rapporti con la Russia. Surkov è molto vicino a Putin ed è responsabile dei rapporti fra il Cremlino e le repubbliche che si sono staccate dalla Georgia con il sostegno di Mosca. Surkov ha fatto anche parte della squadra di negoziatori di Putin per l’accordo di cessate il fuoco in Ucraina orientale, raggiunto a Minsk con la mediazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Francois Hollande.
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Poroshenko ha poi definito “un burattino brutale e compiacente” l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, fuggito in Russia a causa delle proteste. Commentando il rifiuto russo di concedere la sua estradizione, ha aggiunto di non aver dubbi che il suo predecessore “brucerà eternamente in inferno”.