Libia: raffica di attentati, 47 morti. Isis impone il coprifuoco a Sirte

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Tre autobomba sono esplose ad Al Qubah una cittadina nell’est della Libia. Una delle esplosioni ha colpito un edificio dei servizi di di sicurezza, precisano le fonti. Al Qubah si trova ad una quarantina di chilometri ad ovest di Derna, la città trasformata in Califfato da jihadisti.

L’Isis ha imposto un “coprifuoco” a Sirte, la città che controlla sull’omonimo golfo ,secondo fonti libiche. Ieri media libici avevano confermato che la città è sotto il “completo controllo” dei jihadisti che, oltre edifici governativi, hanno preso anche l’università e compiuto una “parada” di pickup pesantemente armati.

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Il sito di Al Arabiya ha citato testimoni per riferire che l’Isis ha preso possesso del centro convegni “Ougadougou” dove l’allora leader Muammar Gheddafi organizzava stravaganti summit africani e arabi. La città è assediata dai miliziani islamici delle ‘Brigate di Misurata’ che vogliono riportare l’agglomerato sotto sotto il controllo di Tripoli, la sede del governo filo-islamico non riconosciuto dalla comunità internazionale. Si attende sempre l’esito di negoziati tra l’Isis e anziani delle tribù locali per evitare lo scontro e far uscire i jihadisti lasciandoli andare a Nawfaliya, una cittadina desertica 145 km a est di Sirte.

Intanto migliaia di egiziani sono bloccati, in territorio libico, al valico tunisino di Ras Jedir e non riescono a passare la frontiera per cercare di rientrare nel Paese d’origine. Alcune centinaia di cittadini egiziani (che in precedenza lavoravano in Libia, da dove ora cercano di scappare) sono diretti verso l’aeroporto di Djerba Zarsis, da dove dovrebbe partire un ponte aereo per rimpatriarli.

ansa