Servizi segreti turchi: terroristi potrebbero arrivare in EU come falsi rifugiati

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Terroristi dell’Isis cacciati dalla città ‘martire’ siriana di Kobane dopo mesi di combattimenti dai guerriglieri curdi stanno entrando in Turchia con l’obiettivo di compiere attentati contro le sedi diplomatiche: l’allarme viene dai servizi segreti del Mit di Ankara.

Secondo una informativa riservata degli 007 turchi pubblicata oggi da Hurriyet il gruppo armato del ‘califfo’ al-Baghdadi sta anche infiltrando suoi uomini, che si presentano come rifugiati, con la missione di passare in Europa e attaccare i paesi della coalizione anti-Isis. L’allarme è tanto più credibile perché giunge dai servizi segreti medio-orientali che forse (senza dubbio, ndr)  meglio conoscono l’organizzazione jihadista.[…]

Nel documento riservato inviato il 3 febbraio ai comandi di polizia e gendarmeria, il Mit avverte che fino a 3mila jihadisti potrebbero passare, o essere già passati, in Turchia dalla Siria e dall’Iraq dopo la sconfitta subita dall’Isis a Kobane il mese scorso. Fra di loro ci sarebbero anche dirigenti del gruppo armato islamico responsabile di atrocità nei due paesi arabi. In Turchia potrebbero cercare di colpire le sedi diplomatiche a Istanbul e Ankara dei paesi che appoggiano l’offensiva contro l’Isis capitanata dagli Usa.

L’informativa del Mit conferma anche i piani dell’Isis di fare arrivare in Europa suoi uomini come falsi rifugiati, per compiere attentati contro i paesi ‘crociati’. Giovani siriani e palestinesi “fra 17 e 25 anni” sono stati mandati dalla Siria verso la Turchia con la missione di riuscire a passare nell’Ue come profughi. La Turchia è oggi una testa di ponte dell’ immigrazione clandestina asiatica e nord-africana verso l’Europa: sui mercantili di Mersin verso l’Italia, attraverso l’Egeo verso le isole greche, dal sud al nord del Mar Nero verso la Bulgaria.

Dopo l’allerta lanciata dagli 007 turchi, l’esercito di Ankara, riferisce Hurriyet, ha dichiarato “zona militare proibita” una fetta di territorio lungo il confine siriano, di fronte a Kobane. Una misura che forse pero’ interviene troppo tardi. E la frontiera da ‘sterilizzare’ è lunga ben 900 chilometri.

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) – ANKARA, 19 FEB –