Le sofferenze bancarie, arrivate al record di 183,7 miliardi di euro a fine 2014, con un aumento di 2,5 miliardi di euro rispetto a novembre, dipendono – affermano Elio Lannutti, presidente di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori – sia da crisi e cattiva congiuntura economica che dai fidi facili, che le banche hanno erogato al di fuori dei criteri prudenziali, come stanno accertando le numerose inchieste della magistratura, ultima quella di oggi su Veneto Banca.
L’ammontare delle sofferenze pari a 183,7 miliardi di euro, sono cresciute di 27,8 miliardi di euro (+17,8%) rispetto al 31 dicembre 2013, attestate a 155,9 miliardi, quando il totale degli affidati in sofferenza raggiunto il numero di 1.015.369, con il 14% per i piccoli operatori economici, il 13,3% per le imprese, e il 6,5% per le famiglie consumatrici.
A fronte di questi dati, Adusbef e Federconsumatori ribadiscono che lo Stato non può garantire gratis la costituenda bad bank, per addossare alla collettività i clamorosi errori di valutazione dei banchieri, che hanno largheggiato nel concedere fidi ai grandi gruppi economici ed ai soci delle banche popolari, negando il credito a famiglie e Pmi.