”Se il rischio è quello dell’arrivo di una marea nera ci dovremo difendere. Se l’Isis prende la Libia non può non essere interpretato come un attacco diretto all’Italia e all’Europa. Dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti politici e militari perché ciò non avvenga e perché nell’area si arrivi alla stabilizzazione”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini, capogruppo del Pd in commissione Esteri e vive presidente del Gruppo a Palazzo Madama in un’intervista alla stampa. “Nel Paese nordafricano serve un’iniziativa internazionale di pressione – sottolinea l’esponente pd – Ma la preoccupazione è che ormai sia fuori tempo massimo. Occorre una rapida riconciliazione tra le due entità che si dividono la Libia. Se non lo fanno finirà per esserci una Libia sola e sarà una Libia nera, del nero del Califfato.
Il nostro esercito non esiste solo per le operazioni di peace keeping – aggiunge – ma serve innanzitutto per difendere la patria. Quando da varie parti si dice che possiamo fare a meno, ad esempio, dell’aeronautica, o magari ridurre radicalmente le spese militari, bisogna stare attenti”. ”E’ ora di capire che siamo al centro dell’area più pericolosa del mondo – conclude Tonini – e che ora non si scherza più”.
Ma che si vuole difendere ci si doveva pensare anni addietro quanto la gente si lamentava di queste intrusioni senza nessun controllo, veramente l’esempio è una Nazione Civile come è L’Australia,se non sie perfettamente in regola col c….o ti fanno entrare, invece qui sono entrati da tutte le parti buoni e cattivi senza nessun controllo serio se vi erano dei controlli mirati i buoni restavano il resto a casa loro, con il lassismo della politica, e degli intrallazzatori vicino ai poteri forti hanno contribuito all’ingresso in massa (vedi Roma) ora che il maiale è fuggito dallo struolo si vuole chiude la porta.