“Credo che da Tangentopoli ai giorni nostri siano cambiati sostanzialmente i fenomeni corruttivi”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone, intervistato a Voci del Mattino, su Radio1. “Allora, la corruzione tendeva a favorire prevalentemente i partiti politici, adesso ha cambiato veste. Dietro al malaffare allignano lobby affaristiche e in questo ambito la parte politica spesso recita un ruolo da comprimario. La vera novità è l’ingresso della criminalità organizzata”, ha aggiunto.
“Le mafie hanno bisogno di consenso e questo consenso non necessariamente va acquisito con l’intimidazione anzi, la corruzione è molto più vincolante per i pubblici ufficiali di qualsiasi minaccia. Se un amministratore locale lo minacci, in qualche modo te lo fai nemico; viceversa, se lo compri, se lo porti dalla tua parte, sarà molto più semplice poi attivare il percorso corruttivo”, ha sottolineato Cantone.
“Per quanto riguarda gli strumenti di contrasto al fenomeno corruttivo, credo che nel 2012 sia partita una piccola rivoluzione”, ha aggiunto Cantone. “E’ stato messo in campo, finalmente, un processo di prevenzione, tale da inserire degli anticorpi e rendere efficiente e trasparente la pubblica amministrazione. E’ una politica nuova, questa che credo possa produrre effetti positivi nel medio-lungo periodo. Ma rispetto ai tempi di ‘Mani Pulite’ su alcune cose, soprattutto in campo repressivo, oserei dire che siamo peggiorati. Basti pensare alla norma sul falso in bilancio, oggi molto meno severa ed efficace di allora, e al sistema di prescrizione, che rischia di essere più vantaggioso per i corrotti di quanto non lo fosse allora. Temi questi talmente caldi da suscitare anche in Parlamento interesse e discussione su possibili modifiche”, ha sottolineato. tiscali