“In Libia la situazione “è fuori controllo” ma “non è il tempo dell’intervento militare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervistato dal Tg5: “La comunità internazionale, se vuole, ha tutti gli strumenti per intervenire“. Per il premier “la Libia è fuori controllo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e in tutte le salse, Nato, G7, Consiglio Ue, continueremo a dirlo perchè è fondamentale che il problema Libia non sia un problema italiano ma internazionale. Ma mi sento di raccomandare a tutti saggezza, prudenza e senso della situazione: non si passi dall’indifferenza totale all’isteria, alla preoccupazione irragionevole“.
Ieri Renzi aveva dichiarato: “Basta dormire, in Libia sta accadendo qualcosa di molto grave!”
Quanto alle dichiarazioni di qualche giorno fa del ministro della Difesa Roberta Pinotti circa un possibile intervento militare, Renzi ha risposto: “La visione del governo è una sola, e la condividono tutti i ministri. La proposta è questa: aspettare che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu lavori un po più convintamente sulla Libia, anche se ci sono l’Ucraina, Siria e Iraq, il Medio Oriente”. Tuttavia, ha ribadito Renzi, “non è il momento di un intervento militare, la comunità internazionale, se vuole, ha tutti gli strumenti per intervenire”.
Sull’opportunità di un intervento militare si è espresso anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini. “Se fossi presidente del consiglio farei tre o quattro cose: prima di fare un intervento militare armato, farei accordi sul territorio per evitare una catastrofe come dopo l’intervento del 2011; toglierei i militari che la Nato vuole schierare al confine con la Russia, chiederei all’Europa di fare la sua parte ma soprattutto prima di rischiare la vita di un solo soldato fermerei gli sbarchi, perché andiamo a combattere il nemico a casa sua e lo portiamo a casa nostra”.
“Evitiamo – ha aggiunto Salvini – di scatenare altre guerre idiote, perché noi ci becchiamo i frutti delle bombe idiote degli altri”, ha aggiunto Salvini, secondo cui “le navi della marina militare dovrebbero difendere i confini, come nei paesi civili, non fare da taxi per profughi”.
La situazione sul campo. Intanto, e’ “grande fuga” dei jihadisti da Derna, roccaforte nell’Est della Libia dello Stato islamico bombardato dalle prime ore di questa mattina dall’aviazione egiziana in riposta all’esecuzione di 21 cristiani egiziani per mano degli uomini del Califfato. Lo riferisce la tv satellitare al Arabiya, che cita “testimoni oculari” dalla città, secondo i quali i raid hanno “colpito le maggiori postazioni dell’Isis”, in città e nei dintorni del centro abitato. Secondo abitanti interpellati dall’emittente saudita, nelle file dei gruppi islamisti “c’è grande confusione” in particolare dopo “violenti scontri” scoppiati tra i jihadisti dell’Isis e “le Brigate di Ansar al Sharia”; milizie islamiste che fanno capo al governo parallelo di Tripoli che si oppone al governo di Tabruk riconosciuto dalla comunità internazionale. “Gli uomini dell’Isis hanno imposto il coprifuoco in città – ha detto un testimone – per dare la caccia a suoi elementi giovani che hanno gettato le loro armi nelle strade prima di fuggire”. askanews