Sono stati sgozzati i 21 egiziani cristiani copti rapiti a Capodanno in Libia. Lo affermano alcuni media egiziani citando messaggi Twitter riconducibili all’Isis. La rivista Isis Dabiq ha pubblicato la foto di 5 ostaggi in ginocchio su una spiaggia e i boia con i coltelli sfoderati alle loro spalle. Il governo egiziano non conferma, ma “sta verificando la situazione informandosi della veridicità delle informazioni circolate”
Mancano le prove e le conferme ufficiali ma il massacro è stato annunciato da siti Twitter riconducibili al braccio libico del sedicente Stato islamico, ritenuti attendibili da media egiziani: “Lo Stato islamico compie l’esecuzione dei prigionieri copti della provincia di Tripoli”, viene riportato con due foto allegate. La prima mostra cinque uomini in ginocchio, vestiti con l’ormai tristemente nota tuta arancione, ciascuno con un boia alle spalle incappucciato e armato di coltello. La didascalia, in inglese, li descrive come “gli umiliati seguaci della chiesa copta”. In un’altra foto c’è un maggior numero di uomini, sempre in tuta arancione, incolonnati assieme ai boia sopra alla scritta, ancora in inglese, “vendetta per le musulmane perseguitate dai crociati copti d’Egitto”.
Queste e altre immagini sono state pubblicate anche su Dabiq, la rivista in lingua inglese dell’Isis diffuso su Internet annunciando solo il rapimento, e non l’esecuzione. Il sequestro, secondo precedenti annunci mediatici avvenuto intorno a Capodanno, peraltro era stato rivendicato su internet già il 12 gennaio: resta quindi la speranza che si tratti di una forzatura, fatta su Twitter, di quelle immagini.
Il governo egiziano, che da settimane ha istituito un’unità di crisi per seguire la vicenda, non ha confermato la morte dei copti: si stanno “stabilendo contatti intensi con le parti libiche”. tgcom24