Le commissioni libertà civili, affari esteri e diritti umani del PE riprenderanno, alla luce delle nuove rivelazioni del Senato USA sull’uso della tortura da parte della CIA, le indagini sulle presunte accuse nei confronti della CIA riguardanti il trasporto e la detenzione illegale di prigionieri in paesi UE, secondo quanto affermato nella risoluzione approvata mercoledì. I deputati hanno nuovamente fatto appello agli Stati membri affinché indaghino su tali accuse e perseguano i responsabili.
Nel documento approvato con 363 voti favorevoli, 290 voti contrari e 48 astensioni, i deputati affermano che la relazione del Senato statunitense pubblicata a dicembre “rivela nuovi fatti che rafforzano le accuse secondo cui alcuni Stati membri dell’UE, le loro autorità, nonché funzionari e agenti dei loro servizi di sicurezza e intelligence, sarebbero stati complici nel programma di detenzioni segrete e consegne straordinarie della CIA, talvolta mediante pratiche di corruzione basate sull’offerta di ingenti somme di denaro da parte della CIA in cambio della loro collaborazione“.
“Nessun leader europeo è indipendente dal controllo di Washington”
Alla luce di tali nuove prove, il Parlamento incarica le commissioni libertà civili, affari esteri e diritti umani di riprendere le indagini sui presunti casi di trasporto e detenzione illegale di prigionieri in paesi europei da parte della CIA e di riferire in merito all’Aula entro un anno.
Tale richiesta comporterebbe, ad esempio, l’invio di una missione d’inchiesta parlamentare negli Stati membri dell’UE che presumibilmente ospitavano siti di detenzione segreta e la raccolta di informazioni ed elementi di prova pertinenti su possibili tangenti o altri atti di corruzione in relazione al programma della CIA.
L’impunità deve finire
Il clima d’impunità riguardante il programma della CIA “ha favorito il protrarsi delle violazioni dei diritti fondamentali”, come evidenziato anche dai programmi di sorveglianza di massa dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (NSA) e dai servizi segreti di vari Stati membri dell’UE, sostengono i deputati, sottolineando che “non ci può essere impunità” per queste violazioni.
Il Parlamento invita gli Stati Uniti a indagare sulle molteplici violazioni dei diritti umani causate dai programmi della CIA, nonché a cooperare con tutte le richieste degli Stati membri in materia di informazione, estradizione o mezzi di ricorso efficaci per le vittime in relazione al programma della CIA.
Per quanto riguarda l’UE, i deputati esprimono preoccupazione in merito agli ostacoli posti alle indagini parlamentari e giudiziarie, all’abuso del segreto di Stato e della classificazione di documenti, con la conseguente cessazione dei procedimenti penali. Hanno nuovamente chiesto agli Stati membri di indagare sulla presunta presenza, sul loro territorio, di prigioni segrete e di perseguire le persone coinvolte nell’ambito del programma della CIA.
Il Parlamento esprime il suo orrore e la sua ferma condanna per le “raccapriccianti pratiche di interrogatorio” che hanno caratterizzato tali operazioni antiterroristiche illegali. Sottolinea inoltre la conclusione fondamentale del Senato degli Stati Uniti, secondo cui i metodi violenti applicati dalla CIA non hanno permesso di ottenere le informazioni necessarie a prevenire nuovi attacchi terroristici.