Mafia, estorsioni, rapine sono i reati contestati a una trentina di persone arrestate a Palermo nell’ambito dell’operazione “Apocalisse 2”, condotta dai militari del Nucleo investigativo dei carabinieri e del Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza e da agenti della Squadra Mobile di Palermo. Numerose le vittime che sono uscite dall’omerta’ e hanno ammesso di essere state costrette a pagare il “pizzo”.
Tra gli arrestati anche un consigliere del Comune di Palermo, che deve rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso: si tratta di Giuseppe Faraone, eletto con “Amo Palermo”, la sua lista ‘fai da te’. Alle ultime elezioni regionali era stato candidato nella lista del Megafono, il movimento del presidente della Regione Rosario Crocetta, e aveva ottenuto 2.085 voti risultando il primo dei non eletti. Faraone, 69 anni, un passato nell’Udc, in consiglio comunale si era iscritto al gruppo del Megafono che aveva poi lasciato.
L’indagine e’ il frutto di sviluppi investigativi del primo segmento dell’operazione “Apocalisse”, che il 23 giugno scorso aveva portato a 95 arresti, con la scoperta dei capi e degli affiliati dei mandamenti di Tommaso Natale e di San Lorenzo.
Tra i boss arrestati allora, Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, autista di Toto’ Riina, e Vito Galatolo.
Quest’ultimo si era subito pentito e aveva iniziato a collaborare con gli inquirenti. E’ lui che ha parlato del progetto di attentato contro Nino Di Matteo, uno dei Pm del processo per la trattativa Stato-mafia. (AGI) .
E poi vedi i siciliani indignati per l’arrivo di Salvini…ecco cosa si meritano…non il futuro pulito ma avranno solo cenere e sangue!!!