Il Senato dello Stato americano del Wyoming, il meno popolato degli Usa, ha approvato una legge per utilizzare la fucilazione in alternativa all’iniezione letale, nel caso questa non fosse disponibile.
La palla passa ora alla Camera, dove in tanti annunciano opposizione; tuttavia il governatore Matt Mead ha detto di essere favorevole. La Stampa ricostruisce tutta la vicenda, che dimostra come il tema della pena di morte sia molto sentito e dibattuto in alcuni stati.
Nello Utah in questi mesi una proposta che ripristina la fucilazione se i farmaci dell’iniezione letale non dovessero essere disponibili viene presa in considerazione. Alabama e Tennesse stanno reintroducendo la sedia elettrica. Ora come ora non ci sono condannati a morti nelle carceri del Wyoming.
La Stampa scrive:
Gli oppositori della pena di morte hanno puntato sulla condanna morale della produzione dei veleni per le iniezioni letali, per cercare di fermarle. Il risultato è stato che molte aziende, europee e anche italiane, hanno deciso di interrompere le forniture. Questo ha obbligato i 32 stati che hanno ancora la pena di morte a cercare alternative.
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